Il bullismo e il razzismo non sono solo riservati ai ragazzi che arrivano da paesi stranieri, infatti in alcune parti d’Italia sembrano essere rivolti anche contro gli italiani stessi.
È il caso di una ragazza che per studiare si è trasferita, insieme alla famiglia, da Trieste a Carnia, in Friuli Venezia Giulia. La ragazza, amando il territorio montano e la protezione ambientale e volendo lavorare in quest’ambito, ha iniziato quest’anno a frequentare il Ce.F.A.P. (Centro per l’Educazione e la Formazione Agricola Permanente) a Tolmezzo con grandi speranze. Speranze che però sono andate in fumo quando ha capito che l’ambiente scolastico non era proprio quello che si aspettava.
Compagni che la chiamano “Triestina di m****”, insegnanti che si lamentano perché a causa sua non possono svolgere lezioni in friulano. Addirittura segni di percosse che secondo la ragazza le sarebbero state inferte a scuola con un martello, sono solo alcuni degli avvenimenti che hanno fatto allarmare la mamma della studentessa che ha così parlato con la preside e denunciato l’accaduto alla polizia.
I provvedimenti disciplinari però a scuola sembrano non funzionare perché nonostante la preside abbia minacciato i ragazzi di essere puniti con una sospensione questi continuano ad insultare sua figlia “anche incoraggiati dal comportamento degli adulti” ci tiene a ribadire la madre e la polizia inoltre non è potuta intervenire in quanto non ci sono prove che le percosse e i lividi della ragazza siano state realmente causate a scuola.
Forse qualcuno in Italia non si sente Italiano, ma questo non dovrebbe essere un valido motivo per punire chisente di esserlo. Voi cosa ne pensate? Scriveteci all’indirizzo infostudenti@scuolazoo.it o nei commenti qui sotto!