Si sta riscrivendo un pezzetto di storia europea in questi giorni, eppure non tutti sembrano essere colti dall'entusiasmo o dalle preoccupazioni generali. Non c'è nessuna moda alla
Je Suis Charlie o
bandiere arcobaleno in vista, e questo sembra penalizzare l'impatto mediatico nei più giovani. Il
referendum Grecia ci coinvolge tutti, eppure questo coinvolgimento ad alcuni sembra non arrivare.
1 ragazzo su 4 non sa
cosa stia succedendo questi giorni in Grecia né tantomeno chi sia
Alexis Tsipras. Eppure, a cavallo di questa poca consapevolezza politica, a freddo,
più della metà dei ragazzi si porrebbero favorevoli a questa uscita dall'euro. E no, non stiamo parlando dell'abbandono dell'euro da parte della Grecia, ma qui,
in Italia.
Diffidenza, dunque, da questo sistema Europa che molti vedono come
una presenza imposta: la Germania alla testa di una macchina i cui pezzi vengono fatti funzionare a forza. E quando non si vede come nemica la Germania, gli sfoghi per giustificare una tale decisione sono bene o male i soliti scaccia-responsabilità di sempre: la moneta unica crea vincoli, ma il fatto è che non è dall'economia che bisogna creare unità e che qualcuno guadagna sempre a scapito di altri.