Renzi, sin dall’inizio del suo mandato, si è impegnato a voler migliorare la scuola italiana e l’insegnamento in generale. Oggi, la richiesta deriva direttamente dell’Unione Europea, che ritenendo l’educazione uno dei migliori ambiti su cui investire, richiede all’Italia, tra le altre riforme da attuare, una riforma che possa “migliorare la qualità dell’insegnamento e la dotazione di capitale umano a tutti i livelli di istruzione”.
Una delle prime iniziative che quindi Renzi ha voluto adottare per mettere in pratica questi principi è quella di non retribuire più i dirigenti scolastici in base agli anni di servizio prestati, ma in base alle loro qualità, e quindi di far si che anche questi ricevano una sorta di “pagella” in cui vengono valutati secondo criteri prestabiliti e dunque retribuiti di conseguenza.
Nonostante i sindacati non abbiano opposto tanta resistenza nei confronti di tali proposte di legge, però le prime proteste arrivano proprio dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti. Infatti non sono ancora del tutto chiari i metodi con cui verrebbero valutati i primi, e di conseguenza anche i secondi cominciano a temere una possibile valutazione sul loro operato.
Si pensa però che questi debbano essere premiati specialmente per le loro funzioni aggiuntive, per le ore extra passate sul posto di lavoro o per agire da tutor per quegli insegnanti appena entrati nel in servizio che assumerebbero allora il titolo di “insegnanti esperti” che l’ex ministro dell’Istruzione Moratti aveva cercato di introdurre già in passato.
La paura più grande che si è diffusa però maggiormente tra insegnanti e presidi è però quella che le loro scuole vengano svalutate solamente perché loro, secondo criteri stabiliti dallo Stato, valgono meno di altri loro colleghi- dato che, essendo dipendenti statali, sarebbe facile per i genitori degli alunni interessati venire a conoscenza dei loro stipendi e di conseguenza attribuirgli un “valore”- o che non vengano prese in considerazioni fattori apparentemente meno incisivi, come quelli riguardanti il tipo di scuola in cui insegnano.
Ma voi cosa ne pensate in merito a questo argomento? Credete sia giusto che anche i professori ricevano una valutazione e che siano retribuiti in base a quest’ultima? Scriveteci all’indirizzo infostudenti@scuolazoo.it o nei commenti qui sotto!
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