E se i ruoli si invertissero? Se fossero i “piccoli” a comandare i “Grandi” per qualche giorno? Cosa succederebbe?
Questo resterà uno dei più grandi misteri dell’universo, ma ciò che è successo settimana scorsa a Berreno, un piccolo paesino in provincia di Roma, ha comunque a che fare con tutto ciò. Francesco D., ragazzino di 15 anni, dopo l’ennesimo richiamo da parte della professoressa è stato mandato dal preside. Fin qui nulla di strano, se non fosse che il ragazzo, una volta entrato in presidenza ha finto un malore e si è accasciato a terra. Il preside quindi ha prontamente aiutato il ragazzo ad alzarsi e l’ha accompagnato in una piccola aula ormai dismessa da anni e adibita ad infermeria, dicendo di aspettare lì mentre lui avrebbe avvisato i genitori del malore appena avuto dal figlio. L’alunno però ha minimizzato l’accaduto e, cogliendo di sprovvista il preside, è uscito dall’infermeria e di scatto ha chiuso la porta, intrappolando il direttore scolastico al suo interno.
A poco sono servite le minacce di sospensione e di bocciatura farfugliate dal preside, il ragazzo ha tolto la chiave e si è diretto verso la presidenza. Una volta qui si è seduto sulla sedia girevole color rosso posta d’innanzi alla scrivania e per un giorno, senza che nessuno se ne accorgesse, ha gestito lui la scuola. Ha inventato e fatto distribuire circolari secondo le quali il giorno successivo tutti si sarebbero dovuti vestire di rosso, che la matematica sarebbe stata abolita e che le vacanze quest’anno sarebbero iniziate con 2 mesi d’anticipo. Tutto ciò ha mandato in scompiglio bidelli e professori che non credevano a ciò che leggevano, quando 2 di loro sono andati a bussare per chiedere spiegazioni al suo ufficio, il ragazzo ha camuffato la sua voce cercando di imitare quella del preside e rispondendo con “Adesso sono occupato, tornate più tardi”. Tutto sembrava filare liscio fino a quando una bidella, diretta verso i servizi a loro dedicati, è passata in parte all’infermeria e ha sentito provenire dal suo interno una voce. Appena aperta la porta con la chiave di scorta, l’amara sorpresa: il preside era stato, per così dire, rapito.
Il ragazzo ora rischia dai 4 ai 6 mesi di sospensione ma, per tutta la scuola, e per le scuole di tutta la regione, è già considerato un mito vivente.