Abbiamo da poco letto una lettera scritta da uno studente per incolpare i professori di essere loro gli “assassini” della scuola italiana (e non tanto Renzi, né le Giannini, né qualsiasi politico immischiato con la Buona Scuola) ed ecco che a questa lettera sembra arrivata una risposta. Una risposta scritta direttamente da un insegnante ai suoi alunni per spiegare finalmente il motivo del grande sciopero del 5 maggio.
L’insegnante spiega nella lettera , pubblicata su il Fatto Quotidiano, che infatti Renzi sta decidendo da solo le sorti della scuola italiana senza ascoltare chi la vive tutti i giorni, e così facendo sta venendo meno a quel concetto di “democrazia”, di “decidere insieme”, che sta tanto a cuore agli insegnanti.
Come anche a quello di "libertà". Libertà che gli insegnanti potrebbero perdere se valutati per i nostri voti e non per l'impegno che mettono ad insegnare o per tempo che dedicano a chi di noi ha più difficoltà nelle loro materie (e non solo!), oppure se venissero spostati di anno in anno in classi diverse e non riuscissero più a stabilire un buon rapporto con noi. Proprio quella libertà da cui in fondo dipende la felicità di chi frequenta la scuola tutti i giorni.
Ma senza pensare a concetti tanto astratti (come democrazia e libertà), pensiamo anche a quelli più materiali per cui lo sciopero viene fatto: ci pensate se venissero destinati più soldi alle scuole private rispetto a quelle pubbliche che in alcuni casi stanno cadendo a pezzi o hanno temperature sfiorate solo al Polo Nord? Anche per questo motivo il prof dice di scioperare e sembra sperare che anche noi possiamo capire e condividere le sue motivazioni.
E voi siete a favore di riforme nuove per migliorare la scuola o siete dalla parte di questi insegnanti che chiedono di essere ascoltati e cercano di ostacolare la riforma scolastica?