Scuola di Roma alimentata a pedali. Non è fantascienza e non è nemmeno l'ultima scoperta sul fronte dell'energia rinnovabile, è solo il progetto ambizioso di un professore che ha deciso di ampliare il quotidiano uso della dinamo.
Oscar Santilli, docente all'Itis Vallauri di Roma, ha pensato un modo in fin dei conti semplice per coinvolgere i ragazzi e avvicinarli maggiormente al problema delle risorse energetiche. Una sala della scuola è stata adibita a “centralina elettrica”, ma molto originale: 8 spin bike, 8 manovelle a braccia e 2 rulli sono gli attrezzi disposti con cui gli studenti potranno produrre Watt utili con il proprio movimento e nel frattempo capirne il prezzo, imparare su esperienza personale quanto sia preziosa l'energia che indifferenti consumiamo ogni giorno.
Un'ora di pedalata produce circa 100 Watt; l'energia prodotta alimenterà computer, proiettori e lavagne elettroniche. Un server terrà conto dei Watt prodotti e i risultati saranno visibili in tutta la scuola. Inoltre, proprio come incentivo a prendere parte al progetto nel migliore dei modi, gli studenti possiederanno una tessera dotata di microchip su cui segnare la quantità di energia accumulata. Gli alunni raccoglieranno crediti ulteriori se sceglieranno di andare a scuola in bici invece che in moto o in macchina, una proposta su cui si sta facendo da tempo molta propaganda per ridurre l'inquinamento. Questi crediti, in base a dei target prestabiliti, consentiranno loro di essere premiati con biglietti gratis per cinema o stadio. Un bel modo di contribuire utilmente e oltretutto ben ripagato!
Non è ancora finita, però. Oltre al duplice scopo di produrre energia pulita e di insegnare agli studenti l'importanza di salvaguardare le risorse energetiche, un terzo fattore acquista rilievo: l'obesità infantile è un problema che, chi più e chi meno, colpisce ogni Stato sviluppato. Il movimento fisico è fondamentale per la salute e il benessere e in questo caso viene perfettamente conciliato con i vantaggi citati, un ottimo connubio che unisce l'utile al dilettevole.
Abbiamo molto da imparare da questo progetto. Non è impossibile far sì che tutti si interessino alla crisi energetica: basta davvero poco, un quarto d'ora di pedalata a testa e il gioco è fatto. Se aggiungiamo poi la valorizzazione delle risorse e la riduzione sostanziale degli sprechi, la strada è tutta in discesa. Non è da sfigati avere cura dell'ambiente, spegnere la luce quando non serve, chiudere l'acqua appena possibile, preferire un cestino per buttare le cartacce invece che per terra. Sono tutte cose che invece ci nobilitano e che non solo rendono il mondo più vivibile, ma fanno di noi persone migliori.
Riccardo Gemma & Simone Cioè