L'Italia si dice sia un paese per vecchi e, purtroppo, la sua scuola di conseguenza. Anche l'Ocse lo ha confermato in una delle sue ricerche.
I docenti che superano i 50 e i 60 anni sono infatti i più numerosi a popolare le nostre aule, e se tante volte abbiamo sperato di poterli vedere rimpiazzati da qualche giovane professore innovativo che possa meglio comprendere le nostre esigenze e che possa adottare nuovi metodi di spiegazione che possano spronarci a diventare migliori studenti, oggi sono loro a chiedere che tutto ciò possa avvenire.
In 22 mila hanno difatti approvato la proposta di prepensionamento avanzata dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica Istruzione Maria Anna Madia, che richiedendo un cambio generazionale tra gli insegnanti italiani, da voce ha quei 4mila insegnanti che rientrano nella “Quota '96”.
Questi non hanno potuto, a causa della riforma Fornero- nonostante possedessero tutti i requisiti- andare in pensione all'età prevista ai tempi in cui entrarono in servizio e sono coloro che oggi richiedono, se non di ottenere la pensione immediatamente, almeno il poter assumere nuovi ruoli, come quelli gestionali, all'interno della scuola.
La difficoltà di persone di 60 anni e oltre a gestire specialmente bambini delle scuole elementari è sempre più notevole negli ultimi anni, ma a porre dei paletti alle nuove richieste degli insegnanti è proprio il ministro Giannini che afferma di non voler creare ostilità tra diverse generazioni di lavoratori effettuando questo cambio generazionale all’interno della scuola italiana.
Ma voi cosa ne pensate di questa nuova richiesta dei professori? Ritenete che sia una buona opportunità quella di attuare finalmente un cambio generazionale nelle aule delle scuole italiane o credete ancora fermamente che insegnanti più anziani, con la loro esperienza, possano formare allievi migliori? Scriveteci le vostre opinioni all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it o nei commenti qui sotto!
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