Ti è mai capitato che qualcuno minacciasse di diffondere tue foto intime?
Ti è capitato che fossero diffuse delle tue foto reali o alterate con l’intelligenza artificiale senza il tuo consenso?
Ti è mai capitato che qualcuno ti inviasse dei contenuti espliciti senza il tuo consenso?
Hai chiesto aiuto e ti hanno detto che potevi pensarci prima?
Si tratta di sextortion, accade, e non è colpa tua.
Condividere immagini private con qualcuno in maniera consensuale non è un reato, diffonderle o minacciare di usarle contro di te, invece sì. Purtroppo, queste situazioni possono accadere,ma esistono delle soluzioni:
- se ti chiedono dei soldi, non pagare;
- chiedi aiuto subito. Sappiamo che può essere difficile e potrebbe provocare un senso di vergogna, ma è fondamentale rivolgersi a qualcuno di cui ti fidi, o a un esperto.
- segnala e blocca la persona in questione;
- i contenuti possono essere rimossi: Meta collabora con esperti e associazioni per contrastare la sextortion, tra cui Take It Down, una piattaforma che consente ai minori di riprendere il controllo delle proprie immagini intime, e l’italiana PermessoNegato che offre orientamento legale e supporto di vario tipo alle vittime.
Anche se non sempre è sufficiente, ci sono delle red flag che puoi individuare per prevenire che accadano situazioni di questo tipo:
- se ti chiedono di spostarti su un’altra piattaforma è una red flag;
- se insistono è una red flag;
- se ti inviano delle immagini intime in maniera inopportuna è una red flag;
Ricordati che non è mai colpa tua.