Ti è mai capitato che qualcuno minacciasse di diffondere tue foto intime? Ti è capitato che fossero diffuse delle tue foto reali o alterate con l’intelligenza artificiale senza il tuo consenso? Ti è mai capitato che qualcuno ti inviasse dei contenuti espliciti senza il tuo consenso? Hai chiesto aiuto e ti hanno detto che potevi pensarci prima?   Si tratta di sextortion, accade, e non è colpa tua. Condividere immagini private con qualcuno in maniera consensuale non è un reato,
diffonderle o minacciare di usarle contro di te, invece sì.  Purtroppo, questo fenomeno che si chiama sextortion può accadere,ma esistono delle soluzioni:  
  1. se ti chiedono dei soldi, non pagare;
  2. chiedi aiuto subito. Sappiamo che può essere difficile e potrebbe provocare un senso di vergogna, ma è fondamentale rivolgersi a qualcuno di cui ti fidi, o a un esperto.
  3. segnala e blocca la persona in questione;
  4. i contenuti possono essere rimossi: Meta collabora con esperti e associazioni per contrastare la sextortion, tra cui Take It Down, una piattaforma che consente ai minori di riprendere il controllo delle proprie immagini intime, e l’italiana PermessoNegato che offre orientamento legale e supporto di vario tipo alle vittime.
  Anche se non sempre è sufficiente, ci sono delle red flag che puoi individuare per prevenire che accadano situazioni di questo tipo:
  • se ti chiede di spostarti su un’altra piattaforma è una red flag;
  • se insiste è una red flag;
  • se ti invia delle immagini intime quando in maniera inopportuna è una red flag;
  Ricordati che non è mai colpa tua. 
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