“Nessuno è più bravo a scuola degli studenti asiatici”. Una frase che è entrata nei pregiudizi di europei e americani in seguito a diverse serie tv e luoghi comuni. Ma ci sarà un fondo di verità?
La risposta è sì. Gli studenti asiatici, mediamente, sono più bravi a scuola dei loro colleghi oltreoceano: questo non è assolutamente dovuto a delle predisposizioni naturali, ma al metodo di educazione.
Ebbene sì, soprattutto nel Vecchio Continente, siamo abituati a pensare che per andare bene a scuola sia necessario avere delle predisposizioni naturali. Se uno riesce è perché ha quel “tocco speciale” che manca a molti di noi. Nei Paesi asiatici, invece, il ragionamento è esattamente il contrario. Nessuna predisposizione, nessun “colpo di fortuna”, solo impegno e sudore della fronte.
L’ideale maggiormente diffuso in Asia è che sia perfettamente inutile cercare di rassicurare i propri figli, aiutarli dove c’è bisogno e prediligere soltanto gli ambiti dove eccellono, come accade in Europa e America, ma educarli all’abnegazione, perché solo così la propria autostima potrà crescere. Secondo questa mentalità sarebbe essenziale far capire al ragazzo che, con il giusto sforzo e la giusta fatica, ogni risultato sia raggiungibile.
La domanda quindi sorge spontanea. Perché gli studenti asiatici si impegnano così tanto? Sono state avanzate diverse ipotesi, in quanto si tratta di un fenomeno che deve ancora essere esaminato per bene, ma si pensa che le cause principali siano tre. La prima riguarda l’eliminazione del concetto di predisposizione. La seconda è che, trattandosi spesso di emigrati, considerano la scuola come essenziale per potersi garantire un futuro migliore. La terza consiste, invece, nel considerare lo studio come l’unica maniera per poter “scalare” la società.
Insomma, sembra che gli studenti asiatici siano più bravi proprio perché tendano a guardare la scuola con una prospettiva diversa. Che la loro sia migliore? Lascio a voi la possibilità di giudicare.
