Bologna, studenti in piazza[/caption]
L’iniziativa è partita dal Liceo scientifico Copernico ed ha poi coinvolto anche il Galvani ed il Fermi. “Abbiamo discusso a scuola del piano del governo, nei giorni di co-gestione delle lezioni con i docenti” spiegano alcuni liceali del Copernico “e volevamo portare questa nostra riflessione fuori dalle aule, coinvolgere le persone su quello che è, e soprattutto non è, la Buona scuola di Renzi.”
Gli studenti, accompagnati dai loro professori, si sono seduti in cerchio sul Crescentone ed hanno iniziato a spiegare ai passanti, impegnati nello shopping natalizio, cosa funziona – ma in particolar modo cosa NON funziona - della riforma.
“Siamo qui in piazza, al sabato pomeriggio, a fare lezione. Non siamo gli studenti che protestano per perdere la scuola”, spiegano alcuni di loro. Il proposito di questo incontro è, infatti, quello di reclamare un cambiamento. Gli insegnanti, intanto, si fanno promotori de “una buona scuola per la Repubblica”: la legge di iniziativa popolare che vorrebbero fosse instaurata al posto della riforma proposta.
Valentina Cristiani e Giorgio Franceschelli, rappresentanti d’Istituto del Liceo Copernico, spiegano che le loro critiche sono in particolare rivolte ai finanziamenti alle scuole private ed al fatto che sia previsto che la scuola debba trovare risorse autonomamente: “dovremo ancora una volta pagare noi studenti e le nostre famiglie per ciò che invece è pubblico e deve essere sostenuto dallo Stato.” Anche il sistema meritocratico previsto per professori ed istituti è stato fortemente biasimato: in questo modo, spiegano i liceali, “si creeranno scuole di serie A e B”.
E tu, sei d’accordo con le critiche mosse dai liceali bolognesi, o ne avresti fatte altre? Credi sia importante far conoscere a tutto il Paese, e non solo a chi vive direttamente la scuola, gli aspetti positivi e negativi di questa riforma? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto!
Elena Bertola
