#Info studenti

Teco, i nuovi test universitari: potrebbero sostituire gli esami di ammissione!

12 marzo 2014

I test d'ingresso delle facoltà a numero chiuso non sono mai stati graditi dalla maggior parte della comunità studentesca: sono molti quelli che li considerano un oltraggio all'inattaccabile diritto di studiare, in parte anche per quelle domande strettamente di cultura generale che sembrano volere essere nient'altro che uno sbarramento, piuttosto che un'attenta valutazione. La novità, però, arriva dall'università stessa e sembra quasi che si nasconda in essa una valida soluzione a questa faida dei test di ammissione.

Per il primo anno in Italia, così come già hanno sperimentato altri 9 Paesi OCSE, alcune università italiane hanno aderito al nuovo progetto dei test TECO, prove sottoposte agli studenti universitari del terzo e quarto anno per valutarne le competenze generali in ambito scientifico e umanistico che dovrebbero essere di base per il frequentamento di qualsiasi corso di laurea. Sono 12 le università italiane che vi hanno preso parte e hanno complessivamente coinvolto 6000 studenti volontari.

Ciò che è emerso da questa primissima sessione di test TECO mette, in termini assoluti, gli studenti italiani in linea con quelli americani e degli altri Paesi aderenti, sebbene con qualche squilibrio interno. È emerso che gli italiani raccolgono risultati migliori degli stranieri quando si tratta di analizzare criticamente testi verbali, di applicare capacità di scrittura elaborate e di argomentare, mentre ottengono risultati inferiori nell'ambito delle conoscenze logico-scientifiche. Risulta, infatti, dai dati ottenuti, che l'ambito di studi umanistici sia ancora predominante in Italia almeno per quanto riguarda l'efficacia della preparazione. Gli stessi risultati sono poi ancora distribuiti disomogeneamente tra le diverse facoltà delle università partecipanti. Gli studenti di Medicina, Matematica, Fisica e Statistica hanno ottenuto i punteggi più alti nell'ambito scientifico, mentre i più equlibrati si sono dimostrati essere quelli di Psicologia. I peggiori sembrano essere gli studenti di Scienze della Formazione, particolarmente aperti ad una strada nell'insegnamento, e non brillano oltretutto quelli di Ingegneria, Biologia, Giurisprudenza, Storia e Filosofia, pur ottenendo risultati più che sufficienti.

I test sono ancora in via sperimentale, ma hanno tutte le carte in regola per essere riadattati un giorno al contesto del passaggio superiori-università e diventare quindi una valida (e magari più gradevole) alternativa ai test di selezione. Voi cosa pensate di questa eventualità? Se effettivamente si dimostrassero essere uno strumento migliore di valutazione delle conoscenze, credete che sia utile agli studenti per capire se intraprendere o meno un determinato corso di lauera?

Fateci sapere le vostre considerazioni con un commento o con una mail all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

Riccardo di Scuolazoo - Infostudenti

PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo