
Le ragazze della città di Jember, in Indonesia, potrebbero vedere messa in pericolo la loro carriera scolastica. Il motivo? L’amministrazione comunale vorrebbe introdurre una nuovo legge da applicare nelle scuole. La legge permetterebbe solo alle ragazze vergini di poter ottenere il diploma.
Ciò significa che le studentesse minorenni, dal momento in cui venisse applicata la legge, dovrebbero essere sottoposte ad un test detto “two fingers” (“due dita”) che rivela se hanno già avuto rapporti sessuali. Test che tra l’altro è applicato, nonostante dal 2010 non si sarebbe più dovuto applicare, alle donne che aspirano a far parte delle forze dell’ordine indonesiane.
A FAVORE della legge è il Partito della Coscienza Popolare indonesiano Hanura, il cui rappresentante Habib Isa Mahdi ha affermato che se le ragazze avessero rapporti prematrimoniali e per lo più con ragazzi differenti ne andrebbe del futuro del paese.
Altro partito a favore della legge è il Partito conservatore e islamico del Risveglio Nazionale – Pkb – il cui rappresentante Mufti Ali ha affermato “Se non sono vergini, non fate loro passare gli esami”. Parole dure, utilizzate da chi ha voluto contestare la proposta di legge.
CONTRO questa legge è l’organizzazione mussulmana Nadhlatul Ulama la cui portavoce M. N. Harisuddin ha voluto sottolineare quanto fosse eticamente scorretto applicare un test simile, e per di più solo alle ragazze.
Anche la giornalista Phelim Kine del giornale Human Right Watch ha voluto mostrarsi dalla parte delle ragazze e contraria alla legge, utilizzando un articolo di giornale per richiamare l’attenzione del presidente indonesiano sulla questione.
Una legge simile, così legata a un’idea di donna che in occidente sembra ormai sorpassata, potrebbe in tempi già difficili come questi incrementare le tensioni fra oriente e occidente, tra mondo cristiano e musulmano. Oltretutto questo test potrebbe incidere notevolmente sulla società indonesiana e sulla vita di ragazze che oltre a non poter proseguire più gli studi, molto probabilmente si potrebbero ritrovare derise e ridicolizzate dalla loro stessa gente.
E voi cosa ne pensate a proposito? Scriveteci all’indirizzo infostudenti@scuolazoo.it o nei commenti qui sotto!