Studenti fuori corso? Perditempo, fannulloni! Spesso, al primo impatto, il collegamento che si fa quando si pensa agli studenti universitari indietro con gli esami è così negativo e superficiale. In verità, però, la realtà sembra essere più complessa e le motivazioni che spingono gli studenti a laurearsi in ritardo o abbandonare gli studi sono da ricercare altrove.
Secondo le ricerche, infatti, il 22% degli studenti fuori corso, considerati a loro volta il 28% degli universitari italiani complessivi, è indietro con gli esami perchè ha riconosciuto di non avere scelto la facoltà giusta. Molto più numerosi dei veri scansafatiche e in maggior numero addirittura degli studenti lavoratori, il 20% dei fuori corso, che dichiarano di non trovare il tempo adatto allo studio dovendo mantenere un impiego. C'è poi ancora un 12% di fuori corso che ammettono di non riuscire a sostenere il ritmo serrato degli esami.
In sostanza, il problema è da rimandare all'orientamento, la cui responsabilità è da attribuire alle scuole superiori. Come fa notare l'ex Ministro Carrozza, nella riforma della scuola del Governo corrente non c'è nessun riferimento ad un rafforzamento, organizzato e finanziato, del piano di orientamento universitario alle scuole superiori. La vera necessità è quella di "formare un vero esercito di orientatori di professione", che si attivi anche a livello della terza media, per aiutare i ragazzi a scegliere la continuazione degli studi adatta e fronteggiare il forte tasso di abbandono scolastico.
Come giudicate il sistema di orientamento universitario che viene applicato nelle scuole? Quali migliorie e innovazioni vorreste suggerire? Dopodichè, pensate che un professore che si assuma la responsabilità degli studenti maturandi, debba in qualche modo essere già capace di indirizzare i propri alunni ragionevolmente, ancor prima che intervenga un piano di orientamento ministeriale? Vi sembra che questo accada? Commentate con le vostre opinioni o scriveteci all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!
Riccardo Gemma