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Usate slang, abbreviazioni e parolacce a scuola? Ecco perché non farlo!

20 agosto 2015

Eliminare parolacce e abbreviazioni migliora il rendimento degli studenti. Questi sono i risultati sconvolgenti di una scuola di Londra.

Il tutto inizia nel 2012, quando la Harris Academy Upper Norwood viene valutata come una delle peggiori del circondario. I docenti, per cercare di migliorare la situazione, tentano questa formula innovativa.

slang a scuola

Eliminare slang e parolacce dal vocabolario dei ragazzi. Basta con il “praticamente” ad inizio frase, vietato chiuderle con un “sì”, penalizzate abbreviazioni quali “innit” (isn’t it), “woz” (what) e “coz” (because). Le studentesse, tra gli 11 e i 16 anni, hanno davvero faticato ad adattarsi a questa nuova mentalità ma, a pochi anni di distanza, i risultati di questo strambo esperimento sono arrivati. Infatti, quando la scuola è stata rivalutata a fine anno scolastico, gli ispettori sono rimasti basiti dai cambiamenti e hanno aumentato il punteggio dell'istituto, considerando gli studenti come “altamente preparati” e gli insegnanti come “di successo”. Insomma, la formula ha funzionato.

Ma c’è un motivo dietro a tutto questo. Eliminare le forme più colloquiali, slang, non può far altro che migliorare la situazione degli studenti. Presentarsi ad un colloquio di lavoro parlando solo l’inglese più corretto possibile, non può far altro che aumentare le possibilità di venire presi.

Insomma, un cambiamento davvero radicale. Non avevo mai riflettuto su quanto un semplice “cioè” potesse influenzare il nostro modo di parlare e di scrivere. Che questo sia un metodo per migliorare la situazione scolastica? Sembrerebbe di sì.

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