
Non è una novità, in tante scuole, che a fine anno la pagella sia accompagnata da una “scheda di valutazione”, in cui ad essere giudicati non siano i risultati raggiunti nelle varie discipline, ma piuttosto gli aspetti legati alla sfera comportamentale. Sono numerosi gli Istituti che hanno scelto di attribuire più valenza ai voti finali, soprattutto in chiusura di un ciclo, come può essere in terza media, e quali tra questi hanno comunemente deciso di redigere una sorta di profilo dello studente costruito su specifiche caratteristiche, tutte legate più alla crescita personale e meno alle conoscenze acquisite.
Ad ogni modo, ancora non esiste un metro unico nazionale sotto cui uniformare questi criteri di valutazione, finora gestiti in completa autonomia nelle piccole realtà territoriali. Di questo se n’è accorto anche il MIUR, il quale ha voluto rimediare con una nota pubblicata lo scorso 13 febbraio. Nella stessa si legge che, in via sperimentale quest’anno e in via definitiva dal prossimo, le scuole pubbliche italiane presenteranno, in accompagnamento alla pagella tradizionale, una “certificazione sulla preparazione”complessiva dello studente, basata su determinati indicatori nuovamente riferiti al proprio profilo comportamentale.
Il certificato interesserà solamente due particolari classi del ciclo scolastico, la quinta elementare e la terza media, e accompagnerà la pagella solamente in caso di promozione. In entrambi i modelli saranno presenti degli indicatori che andranno a comporre il profilo dello studente, in aggiunta ad uno o due sezioni aperte in cui poter inserire specifici commenti sullo studente promosso. Il significato di questa valutazione aggiuntiva, come si legge nelle righe della nota ministeriale, è quello di “assumere, nelle scuole del primo ciclo, una prevalente funzione educativa e di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I grado per i soli alunni che superano l'esame di Stato) di un percorso formativo di base”.
A sostegno di questa funzione puramente educativa, non sono contemplati voti insufficienti, nel senso che proprio non sono inclusi nella scala di valutazione. Quest’ultima sarà, invece, composta di quattro voti a rappresentanza di quattro specifici livelli: avanzato (A), intermedio (B), base (C) e iniziale (D). Tali giudizi ricordano per nome delle tappe e per questo esprimono bene lo scopo del MIUR, che è quello di valutare un percorso e dare delle indicazioni sulla strada da seguire, piuttosto che marcare le lacune o sottolineare le mancanze.
Voi che ne pensate? Ritenete utile un sistema di valutazione del genere, volto maggiormente alla valorizzazione della persona e meno delle spoglie conoscenze acquisite? Inoltre, come giudicate l’assenza di un giudizio negativo nella nuova scala di valutazione proposta dal MIUR (che, sottolineiamo, non sostituirà le pagelle tradizionali)? Commentate o scrivete a infostudenti@scuolazoo.it!
Per saperne di più, consulta direttamente il comunicato del MIUR.
Riccardo Gemma