#Maturità

MATURITA' IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

15 giugno 2007
Mi sembra che siano parole bellissime quelle pronunciate da M. Antonio in un verso del poeta Rabirio, quando si rende conto che la fortuna che lo aveva assistito ora passa ad altri e che a lui non rimane nient' altro che la facoltà di morire, e anche questa a patto che egli la sfrutti immediatamente: Ho quello che ho donato136 Quante cose avrebbe potuto avere, se avesse voluto! Queste sono le ricchez- ze sicure, destinate a rimanere in tutte le vicissitudini della condizione umana; e quanto maggiori diventeranno, tanta minore invidia susciteranno. Perché rispar- mi come se queste cose fossero tue? Tu non ne sei che l'amministratore. [2] Tutte queste cose che vi gonfiano d'orgoglio e vi innalzano al di sopra dell'umanità, vi fanno dimenticare la vostra fragilità, queste cose che custodite armati dietro sbarre di ferro, queste cose che avete rubato spargendo sangue altrui e che difendete versando il vostro, queste cose a causa delle quali mettete in acqua delle flotte che insanguineranno i mari, queste cose per le quali devasta- te le città, senza sapere con quanti colpi la fortuna vi assalirà alle spalle, queste cose per le quali, spezzati tante volte i legami di parentda, di amicizia, di società, tutto il globo fu diviso fra due contendenti, non sono vostre. Le avete in deposi- to e aspettano da un momento all'altro un nuovo padrone: o un nemico o un erede con un animo da nemico se ne impossesserà. {J] Chiedi come rendere tue queste cose? Donandole. Provvedi perciò alle tue cose e garantisciti un possesso sicuro e inalienabile, e non solo le metterai più al sicuro, ma te ne deriverà anche maggior onore. [4] Queste cose che ammiri, grazie alle quali pensi di essere ricco e potente, finché le possiedi hanno nomi volgari: casa, schiavo, soldi; quando le hai donate sono un beneficio.

Scritto da La Francy

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