Probabilmente questo è uno dei momenti in cui comprendere le emozioni è più che impossibile. Si passa dal “cosa ti metti?” a fissare ammutoliti tutte le persone riunite intorno alla tavola,
insieme per l’ultima volta. Inutile dire che tutto è illuminato da una luce diversa, ti rendi conto che nel bene o nel male loro hanno avuto una parte importante nella tua vita.
Non prendiamoci in giro,
le classi perfette non esistono e nemmeno quelle completamente unite. Se inizialmente lo sono, l’equilibrio è destinato a scomparire quando si è vicini agli esami. Probabilmente una ventina di ragazzi non sono fatti per
convivere per 5 anni. Eppure, eppure.
Eppure per quanto tu sia convinto di essere indifferente e insofferente, sai bene di non poter negare quel piccolo sentimento di
nostalgia. C’è chi piange, chi si perde in discorsi infiniti, tu invece pensi a quello che tra 10 anni non dimenticherai. Sarà la gita? Saranno le scampagnate a base di salsiccia? Saranno i litigi o l’amarezza di non sentirsi apprezzati? Saranno i successi e le soddisfazioni?
Cosa rimarrà insomma? Non si può ricordare ogni cosa ovviamente, ma tutti quei piccoli particolari saranno impressi nel nostro carattere, nella nostra maturità, dopotutto noi siamo il risultato delle nostre esperienze.
Dopo cinque minuti passati a fissare le tende del locale tra pensieri strani, forse è meglio
tornare alla realtà e rendere questa serata uno dei ricordi che tra 10 anni racconteremo.