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Anche i presidi devono fare bene i "compiti" o veranno bocciati

23 settembre 2016

Avevamo già accennato qualcosa su questa grande novità che verrà introdotta nelle scuole nell'articolo "15 cose che forse non sai sul nuovo anno scolastico". Entriamo nel merito della questione di quella che ci sembra una decisione saggia e progressista: finalmente il Governo ha deciso di rendere oggetto di valutazione anche i dirigenti scolastici a capo delle scuole. Una scelta che ci pare più che ragionevole.

Ci saranno quattro livelli di giudizio per analizzare l'operato dei presidi e prendere eventuali provvedimenti. In particolare, saranno prese i considerazione le opinioni di docenti, genitori e studenti delle superiori. I livelli presi in esami saranno il pieno raggiungimento degli obiettivi, l'avanzato raggiungimento degli obiettivi, il buon raggiungimento o il mancato, che equivale ad essere bocciati.

L'esito di questo "esame" avrà delle ripercussioni anche sulla retribuzione. Il primo passo sarà quello di assegnare degli obiettivi da raggiungere nel corso del prossimo triennio.

All'inizio del 2017 saranno gli stessi presidi a segnalare quali sono i loro punti di forza e quali quelli di debolezza. Dopodiché ci saranno alcune figure - un ispettore, un dirigente scolastico con competenze in valutazione e un esperto esterno - che faranno dei controlli valutativi attraverso visite in loco.

Saranno esaminati, nello specifico: le competenze gestionali e organizzative, la correttezza, la trasparenza, l'efficienza e l'efficacia nell'attività dirigenziale, relativamente agli obiettivi assegnati, l'impegno e i meriti di tutto il personale dell'istituto, la capacità di creare unione all'interno della comunità che ruota attorno al proprio istituto scolastico e intrecciare e mantenere buoni rapporti con tutti i soggetti coinvolti nel settore scuola.

Il giudizio finale sarà espresso dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale, attraverso l'attento vaglio di tutte le segnalazioni, positive e negative che siano, ricevute nel periodo di valutazione. Nel caso in cui il dirigente non raggiungesse la sufficienza, la bocciatura influirà con una riduzione del 5% sullo stipendio (che corrisponde a circa 3000 euro in meno all'anno).

Se la bocciatura si ripete per due anni consecutivi il rischio è il licenziamento.

Cosa ne pensate? A noi sembra la strada giusta da intraprendere, perché non è corretto che le persone che lavorano ai piani alti non vengano mai screditate per eventuali incompetenze o colossali lacune. È un primo passo verso il cambiamento che tanto desideriamo, soprattutto a scuola.

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