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Crolla il soffitto di una scuola a Milano

4 ottobre 2016

Non era bastato il crollo del soffitto della scuola media Mameli di Milano: qualche giorno fa un altro episodio analogo si è verificato nella scuola media Manzoni di Rho, sempre in provincia di Milano.

Proprio il giorno in cui a Sondrio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciava queste parole alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico: “La scuola italiana ha alcune carenze e problemi da superare. Tra questi quello della sicurezza e della adeguata qualità degli edifici e delle aule. È certamente apprezzabile la decisione del governo di stanziare ulteriori e importanti cifre per la messa a norma degli edifici scolastici. L’auspicio condiviso è che il piano proceda con la massima celerità e la massima efficacia possibile”.

Due studenti di tredici anni, un ragazzo e una ragazza, sono rimasti feriti a Rho e trasportati subito al pronto soccorso. Un altro ragazzo è stato colpito dall'intonaco, ma non ha avuto nessuna conseguenza. L'aula è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco e il sindaco Pietro Romano ha deciso di chiudere l'intero edificio.

Sono crollati circa due-tre metri di intonaco, ecco perché il sindaco ha preferito sospendere momentaneamente le lezioni che riprenderanno domani in un'altra struttura, le scuole Bonecchi. Ci ha poi tenuto a spiegare che il Comune di Rho aveva già commissionato dei lavori per l'esecuzione di indagini diagnostiche sulle scuole che avevano evidenziato possibili distacchi dell'intonaco "a macchia di leopardo". Alcuni interventi erano già stati effettuati ad agosto per eliminare le situazioni ad alto rischio di pericolo. Per il resto degli interventi erano stati appena stanziati 300mila euro con una delibera della giunta comunale del 20 settembre 2016.

I lavori sarebbero partiti tra circa 15-20 giorni, quindi si è trattato di un episodio sfortunato che si sarebbe anche potuto evitare se le tempistiche di ristrutturazione fossero state più rapide. Almeno per questa volta non ci sono state conseguenze tragiche per gli studenti, ma chi ci assicura che anche la prossima sarà così?

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