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L'integrazione degli studenti autistici, una necessità secondo Faraone

25 novembre 2016

Parlare di "diversità" è sempre difficile. Essere il diverso, quello per esempio con gli occhiali troppo spessi, o essere il ciccione della classe, o il gay della classe preso di mira da tutti non è per niente semplice. Lo sa bene chi deve convivere con questo disagio ogni giorno: il disagio di non essere considerato per chi si è, ma per una categoria a cui si è stati associati. Anche avere problemi cognitivi ricade in questi problemi e fa della persona che soffre di questi disturbi una persona diversa, condannata in alcuni casi a sentirsi diversa.

autismo

L'integrazione di persone autistiche, che quindi presentano questi problemi, è ancora un punto critico della scuola italiana, ma anche - diciamocelo - della nostra società intera. Lo dimostra il fatto accaduto a San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, dove un bambino delle elementari, autistico, è stato lasciato da solo in classe perché i compagni lo hanno abbandonato dopo aver ascoltato i consigli dei loro genitori. Un fatto che ci lascia con l'amaro in bocca, proprio perché i genitori che in teoria dovrebbero educare i figli ad essere disponibili e ad integrare le persone più deboli, sono stati i responsabili della scelta di cattivo gusto dei loro figli di lasciare da solo il loro compagno autistico.

La vicenda ha persino richiamato l'attenzione del Miur ed in particolare del sottosegretario Faraone, che si è sentito particolarmente coinvolto poiché lui stesso è padre di una bambina autistica. Il sottosegretario si è dunque recato direttamente alla scuola interessata ed ha parlato con gli insegnanti, i genitori dell'alunno preso di mira e i genitori dei compagni. Prontamente questi si sono scusati con una lettera, ma Faraone non vuole mollare e vuole continuare ad aiutare la famiglia che con grande coraggio ha deciso di far rimanere il figlio in quella scuola. Faraone lo sa bene che sarebbe meglio che lui non intervenisse come "maestrino", immischiandosi nelle faccende private delle scuole sparse per l'Italia, ma in questo caso non può che fare un'eccezione. "C'è bisogno d'integrazione e soprattutto di capire che la diversità ci può dare tanto": questa è la motivazione che spinge il sottosegretario ad intervenire.

Voi cosa ne pensate? Avete compagni autistici? Come vi comportate con loro? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!

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