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6 in condotta: e poi ci chiediamo perché i ragazzi fanno stragi a scuola?

27 gennaio 2017
TORINO - Sembra una partita di tennis tra premi e punizioni quella dello spacciatore di merendine all’istituto Pininfarina di Moncalieri.
La Fondazione Einaudi come Federer e Fava (il preside) come Djokovic, una conferisce la borsa di studio, l’altro risponde a colpi di sospensioni e 6 in condotta.
Dopo essere passata alla ribalta coi molteplici casi mediatici che l’hanno caratterizzata, la situazione sembra essere sfuggita di mano. Resta solo da capire a chi!

RISPARMIO O BUSINESS?

Il tutto è nato da un’iniziativa del tutto condivisibile, specie per i compagni di classe: se compriamo al supermercato, si risparmia!
Finché da un risparmio è diventato un business: grandi spese all'ingrosso il sabato pomeriggio e poi spaccio di snack e bibite per l’intera settimana. Con Leonardo carico di due zaini e giubbotto imbottito, pronto a smerciare merendine anche nei pomeriggi in cui i compagni di scuola avevano il "rientro”.

6 IN CONDOTTA

Non si è ancora capito quali saranno gli effetti pratici delle nuove modifiche sul voto in condotta e la media tra le materia, se un 10 in “smercio delle merendine” potrà fare media con un 6 in condotta ma per ora, tempo di bilanci parziali per la fine del primo quadrimestre, il verdetto è proprio questo. Per il Pininfarina il comportamento di Leonardo, che all’inizio sembrava potesse avere risvolti formativi interessanti, è appena sufficiente.
Un voto che piacerebbe un sacco alla marea di maturandi (e non solo) che coltivano la speranza di ricevere un bel calcio in quel posto e vincere il pass verso la libertà ma che non rappresenta una targa al merito sulla scrivania di Leonardo.

LE POLEMICHE

Nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche per le decisioni prese dall'istituto: “E poi ci domandiamo perché i ragazzi fanno le stragi nelle scuole?” Questa l’obiezione avanzata dal padre del ragazzo, resosi conto che l’onore e il merito che sperava per suo figlio hanno lasciato spazio ai lavori socialmente utili e al 6 in condotta.
Ricreazioni trasformate in battaglie, cannonate di merendine ed esplosioni di tè freddo. (Fosse così, passerei a scuola anche i pomeriggi! ndr)
“Mi chiedo se prossimamente l’istituto Pininfarina non intenda cambiar nome con istituto Fidel Castro!” chiude papà Riccardo, vero protagonista degli scambi di battute con il preside e la stampa.
Resta da capire quale sia la lezione da imparare da tutto ciò, se la sospensione (da scontare a casa) porterà consiglio o se saranno 15 giorni di approvvigionamento per il magazzino degli snack.
Magari un secondo quadrimestre a colpi di buoni voti (senza conservanti) può ancora riaccendere le speranze di una promozione, anche solo per fare poi, finalmente, il commerciante.
Per ora pare proprio che il preside, la storia dello smercio di bibite fatto come favore agli amici, non se la sia bevuta.
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