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Riassunto sulla Shoah: la storia dello sterminio degli ebrei

24 gennaio 2020

Shoah, persecuzione degli ebrei: riassunto breve

La Giornata della Memoria è stata istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto. Il 27 gennaio è una data fondamentale, per fissare nella memoria dei più giovani, e non solo, quanto l’essere umano possa perdere qualsiasi connotato di ciò che lo definisce, ovvero l’empatia, e commettere, in nome di ideali fasulli, egoismo, e desiderio di sopraffazione verso il diverso. “Per non dimenticare”: queste tre parole, riassumono perfettamente ciò che nessuno mai dovrebbe fare, per evitare che tutto ciò si ripeta. Noi di ScuolaZoo vogliamo raccontarvi in un breve riassunto la storia della Shoah, la persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, le sue cause e gli eventi che hanno portato all'Olocausto. Prima di iniziare non perdete:

Olocausto e Shoah: etimologia e significato

Qual è il significato di Olocausto? Con questo termine viene indicato il genocidio o sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale in Europa. Guardando all'etimologia della parola Olocausto essa deriva dal greco ὁλόκαυστος (holòkaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da ὅλος (hòlos, "tutto intero") e καίω (kàiō, "brucio"), ed era un vocabolo inizialmente utilizzato per indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. Inteso invece come genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah, che ha trovato origini e cause nel diffuso antisemitismo secolare.

Shoah: storia e cause 

L'Olocausto è legato a diverse cause storiche, che hanno portato un enorme malcontento nelle popolazioni del primo dopoguerra. Innanzitutto la povertà nei territori delle nazioni sconfitte nel dopoguerra e duramente colpite dai trattati di Versailles: le nazioni sconfitte hanno visto un progressivo ed enorme impoverimento dettato da condizioni di armistizio pesanti, che ebbero l’effetto di crescere generazioni nell’odio verso le nazioni del Vecchio Continente e delle minoranze, tra le quali spiccavano gli ebrei. Sfruttando l'insicurezza verso il futuro delle popolazioni e quindi la ricerca delle proprie origini, presero il via una serie di movimenti politici protezionisti dapprima, poi nazionalisti, che enunciavano la necessità di un’epurazione dell’economia e dei territori dalle minoranze “sfruttatrici”, avvertite come parassiti. La Germania di Hitler fu la principale manifestazione di tale nazionalsocialismo, ma con egli altre dittature, quale quella di Mussolini, e di altri Stati minori, commisero questi crimini e furono con egli collusi. In quegli anni inoltre la bassa alfabetizzazione fu terreno fertile per la diffusione del “razzismo scientifico”. Esso impiegava l'antropologia (in particolare l'antropologia fisica), l'antropometria, la craniometria e altre pseudo-discipline, proponendo tipologie antropologiche a sostegno della classificazione delle popolazioni umane in "razze umane" fisicamente distinte e separate, nei confronti delle quali si possa affermare che siano "superiori" o "inferiori". Molti pseudo-scienziati dell’epoca di estrazione nazionalsocialista erano fautori di tali futili teorie.

Persecuzione e sterminio degli ebrei: la Soluzione finale

L'espressione  “Soluzione finale” fu usata dai nazionalsocialisti a partire dalla fine del 1940, dapprima per definire gli spostamenti forzati e le deportazioni della popolazione ebraica che si trovava allora nei territori controllati dalla Wehrmacht, poi, dall'agosto del 1941, per riferirsi allo sterminio sistematico della stessa. Era un termine “vigliacco”, un eufemismo utilizzato per mascherare la violenza ed i crimini attuati in tale progetto. Il progetto attraversò varie fasi: inizialmente i nazisti non avevano come obiettivo lo sterminio degli ebrei, difatti i primi provvedimenti erano tesi ad escludere gli ebrei dalla vita pubblica e costringerli all'emigrazione, rendendo il territorio tedesco “judenfrei” (libero da ebrei). Tale comportamento moderato derivava innanzitutto da un potere non ancora consolidato, ed anche per non allontanare gli elettori ancora indecisi. Una volta affermata la loro autorità nel 1933 e con l’emanazione nel 1935 delle leggi di Norimberga, i nazisti cominciarono ad escludere sempre più gli ebrei dalla vita quotidiana, lavorativa e dall’economia; inoltre la propaganda nazista fomentò inoltre l'odio della razza "ariana" nei confronti degli ebrei attraverso un'ossessiva campagna di stampa che sfociò nel 1938 nel violento pogrom scatenato dai nazisti e passato alla storia come la Notte dei cristalli: la reazione della popolazione ebraica a questa tragica situazione fu, ove possibile, l'emigrazione, soluzione ancora approvata ed incoraggiata dalle autorità tedesche che però tassarono molto pesantemente queste emigrazioni. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e la conquista dell’Europa orientale, il problema divenne sempre più consistente: abbandonata l’idea di creare colonie ebraiche in Madagascar o in lontani luoghi tra Russia ed Est Europa, i nazisti crearono i ghetti ebraici, dove la popolazione venne isolata dagli Europei. In quei posti sovraffollati crebbe violenza, criminalità, corruzione, morte per malattie e denutrizione. Ma era solo l’inizio dell'Olocausto. Il numero degli ebrei era eccessivo per contenerli ed Hitler decise dunque, in parallelo con la campagna russa, di uccidere tramite corpi segreti specializzati ebrei e comunisti. Il 22 giugno 1941 i progetti si trasformarono in realtà: e Einsatzgruppen, completamente svincolate dall'autorità dell'esercito tedesco, iniziarono le loro "operazioni" che si tradussero in un numero imprecisato di morti (molti storici considerano 1.300.000 - 1.500.000 vittime). Alla conferenza di Wannsee gli ufficiali tedeschi, infine, decisero di attuare lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento, per contenere l’opinione pubblica da un lato, e dall’altro il numero crescente di problematiche nei vari ghetti, oltre ad utilizzare la manodopera ebraica per la loro industria bellica. Così i tedeschi deportarono gli ebrei nei campi di concentramento, per sfruttarli col lavoro schiavistico e poi sterminarli in modo  sistematico tramite le più orride metodiche.

Shoah, storia in breve: date ed eventi

  • 1919-20 Trattati di Versailles: nei paesi sconfitti le difficoltà economiche e sociali derivanti da essi con l’impoverimento di parte del ceto medio creano condizioni favorevoli alla propaganda antisemita in Germania, Austria e Ungheria.
  • 1920 inizio dell’attività di agitatore di Adolf Hitler: enuncia un antisemitismo razzista, quindi colpire anche chi non è più ebreo e è discendente di ebrei.
  • 1922 insediamento del primo governo Mussolini: basato su una coalizione dei fascisti con conservatori e clericali.
  • Novembre 1923: Hitler tenta una rivolta armata a Monaco di Baviera.
  • Luglio 1925: Pubblicazione del primo volume de “Mein Kampf” scritto da Hitler durante la sua detenzione.
  • 1926: Il partito nazista ( NSDAP), riorganizzato da Hitler dopo essere stato rilasciato dal carcere, include ufficialmente nel proprio manifesto programmatico l’esclusione degli Ebrei dalla vita quotidiana in Germania
  • 1927, Creazione della Repubblica Autonoma Ebraica di Biro Bidjan, sul confine con la Manciuria: lungo il fiume Amur, modello per i vari “progetti” di “Insediamenti  Ebraici” da collocare lontani sia dall’Europa che dalla Palestina. Militari tedeschi presenti per esperimenti ed esercitazioni congiunte (segrete, vietate dal trattato di pace) possono osservare anche l’avvio dei campi di concentramento, GULAG, per la riduzione in schiavitù degli avversari politici imprigionati.
  • Maggio 1929: Il partito nazista – NSDAP – in Turingia entra nel governo regionale in coalizione con partiti borghesi-conservatori. L’esponente nazista Frick diventa Ministro dell’Interno e dell’Istruzione, assumendo cosi il controllo della polizia e delle scuole.
  • Luglio 1932, alle elezioni il partito nazista – NSDAP – entra nel Reichstag con 230 deputati: il Cancelliere Papen (del ZENTRUM cattolico) destituisce il governo regionale della Prussia – la più grande regione tedesca comprendente Berlino e le maggiori comunità ebraiche tedesche – e pone gli 80000 agenti della polizia regionale agli ordini del comando militare. I partiti democratici si rivelano incapaci di opporre resistenza.
  • Gennaio 1933: Quale risultato di varie manovre politiche dei partiti conservatori Adolf Hitler viene nominato Cancelliere, formalmente con una coalizione di destra.
  • Febbraio 1933: I primi decreti presidenziali limitano progressivamente le libertà di stampa e di riunione e consentono alla polizia di operare arresti arbitrari. Goering diventato Ministro dell’Interno “potenzia” la polizia nominando 50.000 militi nazisti a “poliziotti ausiliari”. Violenze naziste contro ebrei e esercizi commerciali di proprietà di ebrei, ormai del tutto privi di tutela.
  • Marzo 1933: Apertura dei Campi di Concentramento di Dachau e Oranienburg.
  • Aprile 1933: Norme per l’allontanamento degli ebrei dal pubblico impiego e loro esclusione di fatto dall’accesso alle scuole pubbliche e alle università. Giornata di boicottaggio degli esercizi commerciali di proprietà di ebrei che sono presidiati da militi nazisti.
  • 1935 emanate le leggi di Norimberga: tolgono i diritti di cittadinanza agli ebrei e vietano sia i matrimoni che i semplici rapporti sessuali fra chi è considerato ebreo e chi è di “sangue tedesco”e allontanamento dall’impiego pubblico anche degli ebrei ex combattenti.
  • 1938, progressiva riduzione delle libertà lavorative per gli ebrei: nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1938 (ventesimo anniversario della resa del 1918) distruzione di quasi tutte le sinagoghe, saccheggio dei negozi ancora di proprietà di ebrei, violenze fisiche; circa 30000 ebrei arrestati e portati nei Campi di Concentramento. Imposizione alla collettività ebraica di una ingente “Riparazione” per le perdite della “Notte dei Cristalli” e emanazione di nuove dure norme vessatorie volte alla definitiva espulsione degli ebrei dalla vita economica mediante confische di beni e “arianizzazione” di aziende. In Italia emanazione delle prime Leggi Razziali.
  • Dicembre 1938: Goering viene incaricato di “risolvere le questione ebraica”.
  • Settembre 1939: Attacco tedesco e inizio di violenze antiebraiche da parte sia dei militari che dei reparti della SS. Primo accenno alla soluzione finale, da attuare in questi territori, ma che deve rimanere segreta.
  • Giugno 1941: Inizio dei massacri di ebrei.
  • Agosto 1941: Eichmann viene incaricato di preparare le deportazioni degli ebrei in tutta l’Europa sotto il dominio nazi-fascista. Il comandante del Lager di Auschwitz, Hoess, viene informato sul suo futuro ruolo nella Soluzione Finale.
  • Settembre 1941: Obbligo della Stella Gialla per tutti gli ebrei.
  • Gennaio 1942: Alla nota Conferenza di Wannsee vengono discussi e stabiliti i criteri per le deportazioni da tutta l’Europa; si accenna ad un “trattamento speciale”.
  • Marzo 1942: Inizio di deportazione direttamente verso i Campi di Sterminio.
  • Gennaio 1945, il campo di sterminio di Auschwitz viene liberato dalle truppe sovietiche: la maggioranza dei prigionieri era stata evacuata e avviata alle Marce della Morte verso il territorio tedesco ancora controllato dai nazisti.
  • Aprile 1945: Vengono liberati i Campi di Concentramento di Bergen Belsen, Dachau, Buchenwald. Suicidio di Hitler e nomina dell’Ammiraglio Doenitz a successore.
(Crediti Immagini: Pixabay)
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