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Romeo e Giulietta: la storia vera che ha ispirato Shakspeare

29 gennaio 2019

Romeo e Giulietta: è una storia vera? La spiegazione

Quando si pensa all'amore a tutti i costi, anche della vita, non può non venire in mente la tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta. Quanto di vero si nasconde dietro la storia dei Montecchi e Capuleti? L'opera shakespeariana, la più famosa tra le tragedie di Shakespeare, che ha ispirato tantissimi film e narrazioni successive è tratta da una storia vera? Vi hanno assegnato a scuola la ricerca della storia vera dietro alla trama della tragedia di Romeo e Giulietta? Siete semplicemente curiosi di conoscere le origini di questa tragedia? Vi trovate nel posto giusto: qui trovate tutte le informazioni che vi servono! Dovete scrivere un riassunto con la trama dettagliata della storia di Romeo e Giulietta? Non perdete:

La storia vera di Romeo e Giulietta: il contesto storico

In primo luogo, se siete amanti della storia d'amore più famosa di tutti i tempi dovete assolutamente andare a Verona a visitare il celeberrimo balcone, teatro della tragedia, dove si dice avvenissero gli incontri fra i due giovani innamorati. Le fonti storiche fanno risalire le vicenda di Giulietta e Romeo al 1303, quando Verona era governata dalla Signoria degli Scaligeri, una famiglia di ricchi mercanti che resse le sorti della città tra il 1262 ed il 1387. Dopo il governo di Alberto I° della Scala, nel 1301 la reggenza passò al suo primogenito Bartolomeo, che tentò inutilmente di sedare l'odio delle lotte intestine tra le famiglie veronesi, divise nelle fazioni avverse dei Guelfi e dei Ghibellini. La rivalità tra la famiglia dei Montecchi e quella dei Capuleti era talmente accesa che Dante Alighieri, esule da Firenze ed ospite tra il 1303 ed il 1304 degli Scaligeri, la nomina nel VI canto del Purgatorio nei versetti 106/108: Vieni a veder Montecchi e Cappelletti / Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura: / color già tristi, e questi con sospetti.

Romeo e Giulietta: il racconto della vera storia dietro alla tragedia

L'origine letteraria della vicenda dei due amanti risale invece al 1531 quando il capitano vicentino Luigi Da Porto ne parlò nell'opera "Historia novellatamente ritrovata di due nobili amanti con la loro pietosa morte intervenuta già al tempo di Bartolomeo della Scala", un'opera molto lunga e complessa i cui elementi chiave vennero poi resi immortali da Shakespeare. Si trattava di una storia già molto diffusa nei racconti popolari, che lo stesso capitano vicentino spiega essergli stata riferita da un arciere suo compagno d'armi, tal Pellegrino da Verona. La novella del Da Porto venne presto ripresa in un poema in ottava rima attribuito a Gerardo Boldiero e nel 1554 in un opera di Matteo Bandello. Fu nel 1596 che il grande drammaturgo inglese William Shakespeare la rappresentò, dando alla vicenda dei due amanti un'immortale attualità e facendola diventare una icona dell'immaginario collettivo. L'anno successivo egli dette alle stampe "La tragedia eccellentemente concepita di Romeo e Giulietta come è stata spesse volte rappresentata in pubblico (con grandi applausi) dai servi dell'onorevolissimo lord Hudson". Successivamente venne elaborata l'ultima versione, che è quella che conosciamo noi. La trama della storia era la medesima dell'attuale e famosa tragedia, ma arricchita di molti particolari storici, che nel corso del tempo sono stati attenutati. Il drammaturgo ha focalizzato la sua attenzione sulla tragedia dell'amore che non può essere vissuto dai due giovani, sulle contraddizioni sociali e sull'impossibilità di vivere il propria vita. Inoltre la famiglia dei Capuleti o Cappelletti di Giulietta potrebbe essere riconosciuta nella casata guelfa dei Dal Cappello che la storia vuole proprietari dell’edificio oggi Casa di Giulietta. Queste due famiglie sarebbero state acerrime nemiche, sia per l’appartenenza a fazioni politiche diverse, sia perché i Dal Cappello erano legati ai conti di San Bonifacio effettivamente in lotta con i Monticoli.

Romeo e Giulietta: i luoghi reali della tragedia d'amore

La casa di Giulietta, a due passi da Piazza Erbe in Verona, dove si trova il balcone, era quella dove la ragazza si affacciava. Mentre la casa di Romeo è stata identificata in un palazzo poco distante. Anche la porta duecentesca da cui secondo la tragedia shakesperiana Romeo lasciò la città dopo essere costretto all’esilio per aver ucciso Tebaldo, cugino di Giulietta, sembra essere corrispondente a quella della stoira. Grazie alla storia d'amore raccontata dal drammaturgo, Verona attira milioni di turisti ogni anno.
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