Ci sembrava finita e invece no. Probabilmente la vicenda dello studente che vendeva merendine nell'istituto Pininfarina di Moncalieri è una delle vicende scolastiche mediatiche che è durata più tempo negli ultimi anni. Nessuna pace per questo ragazzo che come vi avevamo raccontato prima era stato sospeso da scuola, poi era stato premiato con una borsa di studio, mentre la polizia lo aveva costretto ai lavori per la società.
Alla fine, se avete seguito bene le sue vicende forse ve lo ricorderete, era stato multato più di 5mila euro per l'atto illegale compiuto all'interno della propria scuola. Una somma di poco superiore a quella che aveva raccolto vendendo le merendine nei corridoi a pochi centesimi in meno rispetto a quelle che si trovano nelle macchinette e con cui era riuscito a comprarsi un bello smartphone.
Gli sviluppi
La multa assai salata però mette in gravi difficoltà la famiglia dello studente torinese che essendo di modeste condizioni economiche non si può permettere di pagarla. I suoi avvocati quindi ora partiranno al contrattacco verso chi ha deciso di punirlo. Per loro infatti non è giusto né che venga multato il ragazzo, poiché minorenne, né il padre.
Quest'ultimo non avrebbe potuto controllarlo a scuola e sarebbe quindi esente da colpe. Secondo gli avvocati, invece, i soldi dovrebbero essere tirati fuori dalla scuola stessa perché senza dubbio qualcuno sapeva cosa stava accadendo e nessuno di coloro che doveva controllare il ragazzo lo ha fatto.
Come finirà quindi la faccenda? Ce lo stiamo chiedendo tutti e probabilmente anche lo stesso protagonista. Voi cosa ne pensate? Toccherebbe alla scuola pagare o e giusto che paghi lo studente per quello che ha fatto? Avrebbero dovuto perdonarlo? Scriveteci le vostre idee qui sotto!