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Internet al posto dei libri: anche ai ragazzi bisogna spiegare come usarlo

12 gennaio 2017

I tempi cambiano, e con loro tutto ciò che ci circonda si evolve, diventando più efficiente e tecnologico.

La scuola non può che adeguarsi, quindi, al sistema che ci sta attorno, introducendo novità soprattutto a livello informatico, dato che ormai la maggior parte dei ragazzi utilizza internet non solo nel tempo libero per divertirsi, ma anche per studiare o informarsi

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Molti sostengono che, anche con l'introduzione di tablet e lavagne interattive, non ci sarà nessun miglioramento a livello formativo,pensiero condiviso anche da Susanna Tamario, giornalista del Corriere della Sera che accusa la scuola italiana di essere diventata troppo democratica e classista proprio perché possiede insegnanti incapaci di preparare ed educare gli studenti e che da troppo tempo ha smesso di pretendere da quest'ultimi. "Ciò non significa che si debba tornare indietro ad ardesie e gessetti - dice - ma la risposta sta nell'insegnare prima di tutto ai professori e poi agli alunni come utilizzare questi nuovi mezzi di cui nessuno può più fare a meno, per diventare cittadini informati e capaci di vivere nel loro millennio."

È dunque necessario 'studiare Internet' e questo può avvenire, ad esempio, con l'introduzione di una nuova materia che potrebbe poi comparire in futuro anche sul curriculum dell'alunno. Ma perché è utile apprenderne l'utilizzo? Perché in questo modo gli studenti saranno più esperti nel riconoscere quello che trovano e leggono online.

Da uno studio svolto dall'università di Stanford, è risultato, infatti, che la maggior parte dei ragazzi comprende ciò che legge in rete in maniera parziale. È partita così una campagna di ragionamento civico online, portata avanti dal professor Sam Wineburg. Queste lezioni cercano di far comprendere agli studenti cosa stanno leggendo, valutandone le origini così da intuire se sono informazioni reali o fake-news. Per capirlo, gli alunni devono scoprire l'attendibilità della fonte di un determinato articolo, e infine contestualizzare le informazioni e le notizie.

Oltre alle informazioni da fonti sconosciute che si possono rivelare false, l'impegno economico che comportano questi dispositivi e l'importante tema del cyberbullismo, fenomeno in continua crescita, sono le principali cause per cui in Italia il dibattito sulle nuove tecnologie rimane fermo.

E voi? Cosa ne pensate? Credete che l'introduzione di dispositivi tecnologici sia di reale importanza per la formazione degli studenti o che se ne possa fare anche a meno? 

Jennifer
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