Sono state presentate alla Fiera di Verona, tenutasi dal 24 al 26 Novembre, tutte le novità in arrivo per accrescere gli standard qualitativi dei percorsi e rafforzare il rapporto con le imprese nel piano JOB&Orienta.
Nel salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha presentato tutte le misure che il Miur intende adottare per favorire il contatto diretto tra studenti e imprese, abbattendo le barriere tra scuola e lavoro.
Ad oggi i numeri del progetto di alternanza scuola-lavoro sono consistenti. Parliamo di circa 1 milione e 100mila studenti impegnati nell'anno scolastico 2016/2017 in questa esperienza.
Il numero di studenti, rispetto all'anno precedente, è raddoppiato (al progetto partecipano i ragazzi di terza, quarta e quinta).
Questa novità quindi, introdotta con la legge 107/2015 della “Buona Scuola”, pare davvero funzionare. L'obiettivo è quello di inserire nuovi strumenti di raccordo tra studenti e lavoro, aumentando così, nei prossimi anni, il numero dei ragazzi coinvolti.
Ad oggi, per le aziende che assumono a tempo indeterminato entro i sei mesi dal conseguimento del diploma studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza presso la stessa impresa, sono previsti sgravi fiscali fino a 3.250 euro annui per un triennio. Alle scuole, invece, risorse pari a 100 milioni annui, e 6 milioni per la formazione di docenti e dirigenti scolastici e lo scambio di esperienze.
Oltre a questo, sono circa 70 le partnership attivate dagli Uffici scolastici regionali e 45 i protocolli nazionali siglati tra Miur e singole associazioni, a partire da quello con Confindustria.
Tramite il "Registro Nazionale delle imprese", attivato da "Unione Camere", si semplifica il percorso tramite il quale le scuole trovano le imprese disposte ad accogliere gli studenti.
Per la fine dell'anno invece è attesa la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza, nata per garantire un'informazione chiara, trasparente e puntuale sulle attività che andranno a svolgere, ma anche il diritto al riconoscimento degli apprendimenti conseguiti.
Miur e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali lavoreranno insieme per garantire e monitorare le politiche e le misure che andranno a rafforzare il collegamento tra questi due mondi.