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Dolci di Carnevale: chiacchiere, frittelle, frappe e altre ricette

22 febbraio 2019

Carnevale 2019: cosa si mangia? I dolci più gustosi e fritti

Che Carnevale sarebbe senza dolci fritti o al forno? Dopotutto si sa che le varie ricorrenze, in Italia, sembrano una scusa per riempirsi la pancia di specialità gastronomiche. I dolci ovviamente la fanno da padroni, soprattutto a Carnevale; vista l'enorme differenza tra le cucine delle regioni che compongono il Belpaese, le varianti gustose da assaggiare sono tantissime! I dolci di Carnevale in alcuni casi si assomigliano molto, pur avendo nomi differenti, mentre altri sono unici e inimitabili. Vediamo allora cosa si mangia a Carnevale, tra frappe, chiacchiere, krapfen, frittelle, bugie e le altre ricette. Non avete già l'acquolina in bocca? Non vedi l'ora di ingozzarti di dolci fritti? Scopri quando farei festa per Carnevale 2019 e tutte le date: [caption id="attachment_334278" align="alignnone" width="600"]carnevale dolci krapfen Foto: Flickr - Marco Verch[/caption]

Nomi Dolci di Carnevale: le ricette regione per regione

Ponti a leggere le ricette dei dolci di Carnevale più famosi? Attenzione perché questa lettura può creare dipendenza: come non desiderare un dolcetto fritto con lo zucchero?
  • Chiacchiere: sono probabilmente i dolci più noti associati al Carnevale. Tantissimi i nomi con cui sono conosciute le varianti regionali, tra cui bugie (Liguria e Piemonte), cenci (Toscana), frappe, frappole (Lazio e Italia Centrale), fiocchetti (Romagna), grostoi (Trentino), crostoli (Veneto) e meraviglie (Sardegna). La base è sempre la stessa, ovvero uova, zucchero, burro e farina, impastati insieme e poi fritti o cotti al forno. A cambiare da una regione e l'altro è l'eventuale addizione di un elemento alcolico nell'impasto, che viene poi tagliato a strisce e in alcuni casi annodato. La copertura varia a seconda delle occasioni, e si passa dal più usuale zucchero a velo al miele, passando per il cioccolato.
  • Cicerchiata: molto simili ai napoletani e natalizi struffoli (di dimensioni maggiori), con questo nome si indicano delle palline di farina, uova e possibilmente burro o olio d'oliva, zucchero, liquore, miele o succo di limone. L'origine potrebbe essere abruzzese, ma la cicerchiata è diffusa anche in Umbria, Marche e Molise. La frittura è praticamente obbligatoria, la preparazione prevede la disposizione a mucchio dopo una mescolatura nel miele caldo. In base alla varianti si possono aggiungere zuccherini colorati o bianchi o canditi.
  • Frittelle: anche note come castagnole, fritole o caragnoli. Col primo nome, tipicamente veneziano, si indicano delle palline fritte di impasto di circa 4 cm di diametro di farina, uova, latte e zucchero, uvetta sultanina, pinoli, spolverate di zucchero semolato. Possono essere vuote o ripiene di crema o marmellate. Le castagnole partono dalla stessa base senza frutta secca, prevedono anche la cottura al forno, e in alcune varianti sono impastate con rum e liquore o sono ripiene di cioccolato, fondente o bianco, panna o crema pasticciera.
  • Zeppole: da non confondersi con quelle campane tipicamente natalizie, in Sardegna sono note come tzipulas e prevedono come ingredienti farina, acqua e lievito, con alcune aggiunte di uova, latte, limone, arancio e patate. La forma è quella di una ciambella, a volte anche allungata in varie strisce. Nelle Marche si sentono aromi di anice o rum e si aggiunge la buccia del limone.
  • Arancini o limoncini: altro dolce tipico delle Marche, la ricetta tradizionale prevede una foglia simile a quella della pasta all'uovo. Al suo interno si posano il succo e la buccia di arance o limoni grattugiati, per poi essere arrotolate e tagliate a fette, come se fossero delle girelle, che vengono fritte e infine passate nel miele.
  • Krapfen: originariamente tedesco, è stato adottato dal Nord Italia e poi da tutto il Paese come dolce tipico. A forma di palla schiacciata, fatto di pasta lievitato, è composto da farina, latte, lievito, uova, sale e zucchero. Tantissime le farciture, spesso iniettate con la siringa del pasticciere al termine della fritture e della velatura con lo zucchero: si va dalla marmellata di frutta alla panna, passando per la crema e il cioccolato.
Foto Copertina: Wikimedia - Blazej Pieczynski
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