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Gite scolastiche vietate per almeno un mese: cosa prevede il DPCM del 13 ottobre per la scuola

13 ottobre 2020

Cosa prevede il DPCM del 13 ottobre per la scuola

Il 13 ottobre, il Governo, dopo tante ipotesi circolate negli ultimi giorni, ha approvato il nuovo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) che impone nuove restrizioni per limitare la diffusione del contagio da SARS-COVID-2. Il DPCM ha validità di un mese (quindi fino a metà novembre 2020) e alcune misure sono state prese anche per quanto riguarda la scuola. Non si tocca in questa fase la didattica in presenza, ma si è imposto il divieto di fare gite scolastiche e uscite organizzate di qualunque tipo. Nello specifico, almeno per i prossimi 30 giorni, sarà vietato prendere parte a:
  • viaggi d'istruzione
  • scambi e gemellaggi
  • visite guidate
  • uscite didattiche
Il DPCM non specifica quali sono le modalità di rimborso per chi ha già versato quote o se si potrà provvedere a rimandare i viaggi di istruzione nel caso la situazione migliori nel corso di questo mese. Vi rimandiamo comunque alle misure previste a marzo dal Miur per la cancellazione di gite e viaggi scolastici: [caption id="attachment_357534" align="alignnone" width="470"]divieto-gite-scolastiche-dpcm Foto di Andrea Piacquadio da Pexels[/caption]

Quali attività didattiche fuori da scuola sono ancora permesse?

Nell'ambito delle attività didattico-formative fuori dall'aula scolastica, il DPCM conferma che sarà possibile continuare a svolgere i PCTO (quindi l'alternanza scuola-lavoro). In questo caso, come previsto, dovrete seguire i protocolli di sicurezza previsti dall'azienda in accordo con l'istituzione scolastica.

Cambia qualcosa per educazione fisica?

In realtà no. Il DPCM prevede che siano vietati gli sport di contatto, come calcio e basket, a livello amatoriale. Tuttavia, per quanto riguarda il protocollo scolastico, si era già previsto da settembre che non si potessero svolgere sport di gruppo durante le ore di educazione fisica. Valgono quindi le regole di distanziamento e sport individuale.

Perché la didattica continua a essere in presenza?

Ieri, prima della firma del DPCM, si è parlato molto della proposta delle Regioni al Governo di ripristinare la didattica a distanza per gli studenti delle superiori, in particolare per quelli che frequentano le ultime classi, più grandi e autonomi per poter gestire le lezioni anche da casa, al fine di evitare l'affollamento sui mezzi pubblici, considerato uno dei problemi principali per la diffusione del contagio. La proposta non è stata accettata dal Governo Conte perché al momento, seconda la Azzolina, la scuola è sicura e i focolai che si sono sviluppati all'interno degli istituti sono pochi e quindi non ci sarebbero le condizioni per sacrificare le lezioni in presenza degli studenti. Per approfondire:

Le altre misure del DPCM

Il DPCM del 13 ottobre 2020 prevede tutta una serie di norme volte a evitare assembramenti e in particolare a colpire la "movida" serale. È previsto:
  • obbligo di mascherine al chiuso (tranne che nelle case) e all'aperto (a meno che tu non sia in un luogo isolato come campagna e città o tu stia facendo attività di corsa o jogging)
  • chiusura dei ristoranti alle 24 e divieto di sostare all'aperto in piedi davanti a bar e locali dopo le 21
  • stop agli sport di contatto amatoriali (restano invece aperte le palestre, piscine e tutte le attività sportive a livello agonistico, professionale o anche dilettantistico ma riconosciute da CONI o CIP.
  • Rimangono chiuse discoteche e sale da ballo, così come il tetto di massimo 1000 persone negli stadi e di 200 nelle sale cinema e teatri (oltre alle regole di distanziamento e misurazione della febbre).
Qui trovate il DPCM completo da leggere. (Foto Credits Copertina: Daria Shevtsova da Pexels)
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