#R.I.S.

Quando lo spazio non basta

30 luglio 2023
Torniamo a parlare di edilizia scolastica. Nella cittadina di Fondi lo spazio dedicato alle scuole non basta più e la provincia non interviene. Cerchiamo di capire perché. La storia ci è stata raccontata da Marco Di Russo, uno dei nostri R.I.S. (Rappresentante d'Istituto ScuolaZoo), seriamente preoccupato per la sua scuola. Ma procediamo con calma. Il tutto ha inizio qualche anno fa. Viene costruito un edificio apposito per ragioneria, pensato per contenere circa 1000 studenti, mentre ne viene designato uno per il classico e uno per il linguistico, più piccoli del precedente. Nel corso degli anni, purtroppo, la situazione si ribalta. Ragioneria diventa sempre più piccola, mentre i secondi crescono a dismisura. Pur di starci, infatti, alcune classi sono "temporaneamente" sistemate in aula magna, nel laboratorio di chimica, in un'aula per disabili e altre 5 in una succursale, pensata però solo per 90 persone. Il nostro R.I.S., appena entrato in carica, ha deciso di affrontare fin da subito la situazione. Ci racconta che sono 5 anni che la scuola richiede a provincia e regione con urgenza la creazione di un nuovo polo.  Ma, ogni anno, il provvedimento viene fermato perché ragioneria
si oppone. La provincia, allora, emana una sospensiva di un anno, continuando a ritardare semplicemente la decisione definitiva. Un'altra soluzione possibile sarebbe scambiare la struttura di ragioneria con quella del liceo classico, anche se si tratterebbe di una soluzione tampone temporanea. Purtroppo non sembra che tutti siano ben disposti a questo cambio. Nel caso più disperato, invece, i licei potrebbero utilizzare come succursale le aule libere di ragioneria, anche se dividere un liceo in due strutture non è mai la scelta più opportuna. Il problema è che per 5 anni il linguistico e il classico hanno cercato di organizzarsi al meglio, occupando tutti gli spazi a disposizione. L'anno prossimo, purtroppo, se le iscrizioni dovessero continuare a salire, non ci sarebbe più spazio per sistemare i nuovi iscritti e la situazione diventerebbe ingestibile. Vogliamo davvero che i ragazzi passino le loro giornate a litigare con provincia e regione o tra di loro, invece che dedicarsi ad attività più interessanti? I rappresentanti dovrebbero occuparsi del concerto di Natale, della Giornata della Creatività, delle assemblee, a rendere speciale ogni giornata e non scontrarsi contro una burocrazia che sembra non ascoltarli. La loro richiesta è legittima. Vogliono più spazio e più adeguato per riuscire ad organizzarsi al meglio. E' davvero chiedere troppo?
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