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Millennials e vino: sfatiamo i luoghi comuni

20 ottobre 2016

Chi dice che l'apprezzamento del vino dipende dall'età si sbaglio di grosso. Se sei giovane bevi birra e superalcolici, se inizi a bere vino vuol dire che hai raggiunto l'età adulta? Be', non è esattamente così.

Gli ultimi dati diffusi dal Wine Market Council rivelano, infatti, che i Millennials siano non solo dei grandi appassionati di vino, ma che abbiano anche superato i propri genitori - i baby boomers - dando vita a una vera e propria cultura enoica.

Ecco il primo luogo comune che crolla, dunque. Il secondo riguarda il sesso degli amanti del vino: non è vero che piace soltanto agli uomini. Si può affermare con assoluta certezza che le donne apprezzano il vino tanto quanto gli uomini, ma c'è di più: sviluppano gusti diversi e del tutto autonomi. Inoltre, questa rivoluzione inebriante che ha coinvolto la generazione Y è stata condotta proprio dalle donne, che spendono più degli uomini e sviluppano una sensibilità e un'attitudine a bere vino già in giovane età.

Questa tendenza non si manifesta soltanto nel nostro Paese, ma anche nel resto d'Europa dove il 46% delle donne e il 54% degli uomini clienti del vino sono giovani di età compresa tra i 18 e i 33 anni. Quali sono le motivazioni alla base di questo trend?

Sostanzialmente, è chiaro che il vino sia passato dall'essere concepito da mera bevanda di consumo e un vero e proprio sinonimo di Lifestyle. Con i Millennials, questa accezione ha subito un passo avanti, diventando addirittura sinonimo di cultura. Questo perché siamo praticamente cresciuti con la bottiglia sul tavolo, grazie anche alle condizioni di vita agiata che i nostri genitori ci hanno permesso di vivere.

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A fare la differenza, per noi, non è più il colore della bottiglia, ma la sua provenienza: motivazione che deriva da un interesse per i prodotti del nostro territorio. Si presta dunque particolare attenzione alla storia della bottiglia, dell'azienda che l'ha prodotta, al packaging. Questo perché i Millennials sono attenti alla sostenibilità, ma parecchio anticonvenzionali, quindi bisogna attrarli facendo leva su questi due fattori.

"L'aspetto estetico" del vino viene tenuto in grande considerazione perché la bottiglia è diventata un cimelio da esibire nelle proprie abitazioni, uno dei pochi soprammobili accettati, in pratica. A questo si aggiunge che a differenza dei baby boomers, grandi frequentatori di enoteche e ristoranti, il 62% dei Millennials preferisce condividere il vino con gli amici in casa.

Un'altra differenza sostanziale rispetto al passato consiste nel fatto che i giovani di oggi non hanno alcuni timore ad ammettere che di vino non ne capiscono un granché: questo, però, non frena la loro grande voglia di sperimentare e di acquistare - rigorosamente online - facendo spesso affidamento ai canali social e agli influencer del settore.

Qual è la vostra opinione in merito? Siete anche voi dei cultori del vino? Quale preferite? Perché? In base a quali criteri di valutazione decidete di acquistarlo? Condividete le vostre esperienze gustative con noi!

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