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Ostuni: 7 indagati per il crollo di una scuola nel 2015

10 ottobre 2016

La tragedia si è consumata il 13 aprile 2015, quando il crollo di una scuola ad Ostuni aveva provocato il ferimento di due studenti. Da quel momento, è partita un'indagine da parte della Guardia di Finanza che ha portato a indagare su ben 7 persone.

Si tratta di quattro imprenditori, due tecnici e un dirigente comunale ritenuti responsabili di abuso d'ufficio per la seguente motivazione "aver frazionato artificiosamente gli incarichi professionali e di esecuzione di lavori".

La scuola in questione, infatti, era interessata in diversi interventi di ristrutturazione, avviati prima del crollo per un importo complessivo di un milione 800 mila euro. L'inghippo, come sempre, consiste nel fatto che tali lavori siano partiti senza nessuna gara di appalto pubblica che abbia preceduto le attività di progettazione, coordinamento della sicurezza, direzione dei lavori e esecuzione.

La mancanza di questa condizioni essenziale e preliminare ha provocato un vantaggio non meritato ai destinatari degli incarichi e un danno considerevole al Comune di Ostuni che ha dovuto sborsare una cifra superiore a quella prevista nel caso in cui ci fosse stata una gara pubblica. Tutto questo ha inevitabilmente provocato l'intervento dell'autorità nazionale Anticorruzione, intervenuta per risolvere il solito pasticcio all'italiana.

Purtroppo, gli episodi di questo genere si ostinano a non rasentare mai lo zero nel nostro Paese. Di recente, infatti, si è verificato un caso simile in una scuola media di Rho, in provincia di Milano. Ecco quello che è accaduto: Crollano pezzi di intonaco in un'altra scuola del milanese.

La maggior parte delle scuole italiane ha gravissimi problemi strutturali e, nonostante lo stesso presidente Mattarella abbia speso parole importanti sull'argomento, prima che si riesca in qualche modo a ovviare in maniera concreta e operativa sull'intero territorio nazionale, di acqua sotto i ponti ne passerà parecchia.

Quindi ci chiediamo: ma questi ponti reggeranno? La risposta sembra essere quasi sicuramente negativa.
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