Era esattamente un anno fa che quel pullman maledetto pieno di ragazzi pronti a girare il mondo, conoscere nuove culture, fare nuove esperienze e desiderosi d'imparare si schiantava in Catalogna, Spagna, spezzando in un attimo le loro vittime. Ce la ricordiamo come la "strage Erasmus" perché molti di quei ragazzi erano proprio in Erasmus, come lo erano le ragazze italiane che sono rimaste coinvolte nell'incidente.
Il loro scopo quel giorno era andare alla festa della Fallas a Valencia per poi tornare a Barcellona, dove stavano studiando, eppure Barcellona loro non l'hanno più vista. Il conduttore aveva 62 anni e ancora non si sanno i veri motivi dell'accaduto. La polizia iberica sta ancora indagando e il processo è ancora in corso, ma mentre la giustizia segue il suo corso lentamente, i genitori delle vittime si danno da fare.
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Anche se addolorati, come solo un genitore che ha perso un figlio può essere, hanno creato un'associazione dal nome Genitori Erasmus 2.0 con lo scopo di aumentare la sicurezza del progetto Erasmus. Infatti si sa che gli studenti che partono cercano di sfruttare il più possibile questa occasione e che ci sono molte agenzie pronte a organizzare di tutto per guadagnare soldi, cosicché è molto facile trovare esperienze a basso prezzo da fare che però non garantiscono nessuna sicurezza appunto, come questa.
In questi giorni inoltre la stessa ministra Fedeli ha incontrato i genitori delle vittime per discutere su i temi che verranno trattati in due giornate di maggio proprio sulla mobilità Erasmus.
Sperando che questa tragedia possa diventare solo un triste ricordo che non si ripeta più, ci auguriamo che questa collaborazione sfoci in risultati concreti che ci permettano di vivere una delle esperienze più belle della nostra con nessuna preoccupazione, ma solo con un cuore affamato.
Voi cosa ne pensate? C'è bisogno di più sicurezza? Affrontereste l'Erasmus senza paura?
Per saperne di più sul progetto Erasmus e sulle sue origini leggete qui!