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Giornata Mondiale contro l'Aids: dati sulla malattia, perché fare il test e riflessioni per la scuola

29 novembre 2018

Giornata mondiale contro l'Aids 2018: cosa sapere sulla malattia

Il prossimo 1° dicembre si celebra la giornata mondiale contro l'Aids: una ricorrenza nata per informare e sensibilizzare tutti sull'epidemia causata dal virus dell'HIV. Il tema è molto delicato ma è di grande interesse per tutti, a prescindere dall'età e dall'orientamento sessuale: la giornata internazionale serve proprio a chiarire una serie di falsi miti sull'AIDS e ad informare sui metodi contraccettivi migliori per evitare di contrarre la malattia. Vista l'importanza dell'argomento è inoltre molto probabile che  a scuola qualche professore vi chieda di svolgere una ricerca o comporre un elaborato per testare la vostra conoscenza sull'Aids. Non siete molto informati sul tema? Niente paura, come sempre ci pensiamo noi di ScuolaZoo: in questo articolo troverete dati sulla malattia, perché fare il test ed una serie di riflessioni sull'AIDS da integrare nel vostro elaborato scolastico. Per approfondire, non perdere:

Ricerca sull'Aids: i dati sulla malattia

La Giornata mondiale contro l'Aids si celebra dal 1988 ogni 1° dicembre.  Ma cos'è questa malattia, e ad oggi quali sono i dati più importanti da conoscere? Il nome  Aids è un acronimo che sta per Acquired Immune Deficiency Syndrome, ovvero sindrome da immunodeficienza acquisita: si tratta di una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus Hiv. Quest'ultimo agisce sull'organismo umano debilitandone gradualmente il sistema immunitario, e rendendo il corpo molto sensibile alle infezioni esterne: in una fase più avanzata della malattia, anche una banale acciacco potrebbe rivelarsi fatale. L'Hiv si trasmette in molti modi, ad esempio tramite i rapporti sessuali, trasfusioni di sangue contaminato, e tramite trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l'epidemia di Aids ha ucciso un numero compreso tra i 28.9 milioni e i 41.5 milioni nel mondo, e circa 36,7  milioni convivono oggi con il virus dell'Hiv. Nel caso dell'Italia i dati del Ministero della Salute parlano di 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv nel 2017, pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti.

Giornata mondiale Aids: perché è importante fare il test

La notevole diminuzione di nuovi casi di Aids è da imputarsi non solo ai progressi fatti dalla medicina, ma anche alla diffusione delle pratiche contraccettive. Ad oggi comunque, l'unico modo per scoprire si ha contratto il virus, è effettuare il test dell'Hiv. Pensate che il problema non vi riguardi e vedete l'Aids come una malattia molto lontana da voi? Le cose non stanno proprio così. Nel 2017 la modalità di trasmissione principale tra le nuove diagnosi Hiv è attraverso rapporti eterosessuali: fare il test periodicamente è una buona abitudine per tutte le persone sessualmente attive, così da vivere più serenamente le proprie relazioni. L'esame permette inoltre, qualora si sia contratto il virus dell'Hiv, di diagnosticarlo precocemente ed iniziare immediatamente una terapia di cura, che evita danni irreparabili al sistema immunitario. Mentre in passato per fare il test era necessario rivolgersi a dei centri medici, oggi si può acquistare anche in farmacia senza ricetta medica. In caso di positività, è comunque bene affidarsi a delle analisi più approfondite prima di iniziare una terapia.

Aids e HIV: spunti di riflessione per la scuola

La giornata mondiale contro l'Aids è un argomento di grande interesse, e i professori potrebbero decidere di assegnarvi degli elaborati sul tema. Siete a corto di idee? Vi offriamo noi qualche spunto di riflessione.
  • Una decisa e consapevole lotta contro l'Aids non può non partire dalla prevenzione. Come recitava una famosa campagna, "Yes we condom".
  • Se la lotta contro l'Aids non è ancora vinta del tutto, non lo è neppure quella contro i falsi miti che la riguardano, e che spesso hanno portato all'emarginazione sociale delle persone affette dal virus.  La diagnosi di Hiv non può e non deve essere una condanna a morte: chi ne è affetto deve poter continuare a vivere come ha sempre fatto, con lo stesso lavoro, gli stessi amici, gli stessi amori.
  • La medicina ha fatto passi da gigante, ora tocca agli esseri umani: i  fattori psicologici possono essere importanti quando un farmaco per sostenere il sistema immunitario.
  • "Desidero confermare che sono sieropositivo: ho l’Aids. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan di tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia" con queste parole Freddie Mercury annunciò di aver contratto il virus nel 1991. Ventotto anni dopo, il suo appello sembra essere stato pienamente accolto: in milioni sono scesi in campo per combattere apertamente la peste del 2000.
  • Quando si parla di Hiv non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e dire “non può succedere a me": accertarsi di essere o non essere sieropositivo non è solo un atto di amore per se stessi, ma è anche un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere state inconsapevolmente contagiate.
Qui trovate anche il nostro tema svolti sull'Aids e l'HIV: (Credit foto: Pixabay)
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