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Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi sono i nuovi Ministri dell'Istruzione: chi sono e perché sono due

28 dicembre 2019

Miur: Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi sono i nuovi ministri di scuola e università

Il 2019 termina con una grande novità per quanto riguarda il mondo di scuola e università: dopo l'addio di Fioramonti al Miur, sono ben due i nuovi ministri: Lucia Azzolina, che ricoprirà il ruolo di Ministro della scuola, e Gaetano Manfredi, nuovo Ministro dell'Università. Il Ministero dell'Istruzione, quindi, si sdoppia per decisione del Primo Ministro Giuseppe Conte. Cosa cambierà in seguito a questa decisione per gli studenti? Quali sono le novità che porteranno i due nuovi ministri? Nell'attesa di scoprirlo con certezza, vediamo insieme chi sono e quali cambiamenti potrebbero portare al Miur. Il Miur è già a rischio... ecco cosa è successo:

Lucia Azzolina nuovo Ministro della scuola: carriera e di cosa si occuperà

Lucia Azzolina, prima della nomina di Conte come Ministro della scuola, era sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sotto Fioramonti. Classe '82, siciliana, la Azzolina si è laureata prima in storia della filosofia all'Università di Catania, poi in giurisprudenza all'Università di Pavia. Abilitata all'insegnamento della filosofia, ha lavorato prima come insegnante di sostegno e come docente in Liguria e a Biella per iniziare poi la carriera forense occupandosi di diritto scolastico. Nel 2019, invece, è tra gli idonei al concorso come dirigente scolastico. Fa parte del Movimento 5 Stelle.

Di cosa si occuperà e cosa cambia con la nuova Ministra

La ministra avrà come area di competenza tutto ciò che riguarda l'educazione della scuola dell'obbligo, dalla scuola primaria alle superiori. Come si può vedere dal suo curriculum, la Azzolina conosce bene il mondo della scuola, visto che è stata docente e ha insegnato in varie scuole d'Italia, sia come insegnante di sostegno che come professoressa di filosofia. Su Facebook, per quanto riguarda il suo intento scrive: «Nella scuola ho passato gli anni più belli della mia vita, prima come studentessa e poi come insegnante. Alla scuola voglio restituire ciò che mi ha dato. C'è tanto lavoro da fare. E lo faremo. A testa bassa, con umiltà, attraverso l'ascolto, il confronto e continuando ad andare nelle scuole, come ho fatto in questi mesi da Sottosegretaria. Mi aspetta un compito grande. Non sarò sola: al Ministero in questi primi mesi ho già condiviso, con una squadra di persone ed esperti, il percorso del decreto scuola e avviato i primi dossier». L'obiettivo finale sembra essere uno: quello di mettere «tutto il mio impegno per riportare i ragazzi e il loro futuro al centro del sistema di Istruzione e del Paese». Se vuoi contattarla e scrivere, ecco tutti i contatti:

Gaetano Manfredi nuovo Ministro dell'Università e della ricerca: chi è e carriera

Gaetano Manfredi è un nome ben conosciuto nel mondo dell'Università: è infatti il rettore della Federico II di Napoli e Presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane. Classe 1964, napoletano, per quanto riguarda la formazione, è stato dottore di ricerca in Ingegneria delle strutture per poi essere ricercatore in tecnica delle costruzioni dal 1995 al 1998. In seguito, è diventato professore associato in Tecnica delle costruzioni e poi professore ordinario alla Federico II (sempre in Ingegneria).

Di cosa si occuperà e cosa cambia con il nuovo Ministro

Gaetano Manfredi ha criticato fortemente la Manovra che ha portato Fioramonti a dimettersi, visto che non aumenta i fondi stanziati per la scuola e l'Università. Secondo Manfredi, infatti, siamo il Paese con meno laureati in Europa e con il rischio che i più meritevoli continuino ad andarsene perché l'Italia non è al passo con le altre nazioni dal punto di vista della ricerca e dell'innovazione. Per lui, infatti, sarebbe necessario investire in un piano straordinario per i ricercatori per aumentare il loro numero e favorire il ritorno dall'estero degli studenti italiani, e aumentare le esenzioni delle tasse universitarie. Riuscirà a trovare finanziamenti alternativi?

Ministero della scuola e dell'Università: perché due Ministri invece che uno?

Il Ministero dell'Istruzione, l'Università e la Ricerca è stato introdotto dalla Riforma Bassanini del 1999 ed è in vigore dal 2001. Dopo una parantesi con due ministri nel 2006, il Miur è sempre stato in mano a un solo ministro dal 2008 a oggi. La decisione di Giuseppe Conte di dividere nuovamente i ministeri in scuola e università deriva dalla necessità di gestire in maniera approfondita tematiche e problemi diversi. Soprattutto per quanto riguarda l'università, infatti, bisogna rivedere i piani di ricerca, l'accesso alle borse di studio e all'innovazione, mentre lato scuola il problema sicurezza della scuola e personale rimane di primaria importanza. «Mi sono convinto e ne ho parlato anche alle forze politiche che la cosa migliore sia separare il comparto scuola dal comparto ricerca e università», ha spiegato il Primo Ministro nella conferenza di fine anno, «Hanno logiche ed esigenze molte diverse». Se volete scrivergli, trovate qui tutti i contatti: (Foto Credits: Lucia Azzolina Facebook Page e www.crui.it)
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