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Cosa prevede il DPCM del 24 ottobre per la scuola?

26 ottobre 2020

Conte: «Didattica digitale integrata per almeno il 75% alle superiori»

Fino a pochi giorni fa, la Ministra Azzolina ribadiva l'importanza della scuola in presenza, criticando le decisioni di alcune Regioni - come Lombardia e Campania - di estendere la didattica online a tutte le superiori (o addirittura a tutte le scuole di ordine e grado). Tuttavia, l'aumento dei contagi e l'impossibilità di gestire il nodo trasporti pubblici in tempi brevi hanno portato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a decretare una stretta sulle lezioni in presenza, anche se limitatamente alle scuole superiori. Mentre per le scuole dell'infanzia, primarie e medie, il DPCM del 24 ottobre prevede che le lezioni continuino a scuola, per le scuole superiori si prevede che l'attività didattica si svolga almeno il 75% da remoto, secondo le linee guida della didattica digitale integrata. Le scuole sono pronte per tornare alla didattica online? Leggi il nostro approfondimento: giuseppe-conte-dpcm-scuola

Cosa si intende con «il 75% delle attività da remoto»?

«Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività», si legge nel DPCM. Tuttavia, molti si sono chiesti se il 75% fosse rispetto al monte orario, al numero di studenti o ai giorni della settimana. Dall'Associazione Nazionale Presidi ci confermano che il provvedimento è da intendersi «in base alla popolazione scolastica». Questo significa che il 75% degli studenti di una scuola (3 studenti su 4) farà didattica da casa, mentre il 25% andrà in presenza. Come gestire la questione, dipende dalle singole scuole. La maggior parte delle scuole sta adottando un sistema per fare la turnazione delle classi, in modo che tutti abbiano la possibilità di andare a scuola in presenza almeno una volta a settimana. Un'altra soluzione, come ci suggerisce anche Marco Campione, potrebbe essere anche quella di svolgere laboratori, educazione fisica o altre lezioni più dinamiche in presenza, alternando quindi gli studenti in base alle materie e al tipo di lezione da svolgere. Si ricorda però che nell'organizzazione della didattica online/offline bisogna tenere conto degli studenti con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento ed altri bisogni educativi speciali, favorendone le lezioni in presenza.

E se un'ordinanza regionale prevede più o meno del 75% di DID?

Prima del DPCM, molte Regioni erano corse ai ripari per aumentare le quote di didattica digitale integrata (qui trovate tutte le misure prese). Il DPCM prevede che nelle Regioni in cui si è prevista o si vuole prevedere la didattica digitale integrata al 100%, si applica l'ordinanza regionale. Nel caso invece di ordinanze che fissavano dei tetti più bassi del 75% (es. 30% e 50% di DDI), queste non valgono più: la percentuale delle attività online non può essere ristretta rispetto a quanto previsto ora dal Governo, ma solo aumentata.

Ci sono altre misure da applicare alle scuole?

Sì. Si prevede anche, nel nuovo DPCM, che le lezioni in presenza si svolgano a partire dalle 9 di mattina e che siano scaglionati gli orari di ingresso e uscita in maniera ancora più pronunciata di adesso, con la possibilità di prevedere anche turni pomeridiani. Rimane invariato, rispetto al DPCM del 13 ottobre, il divieto di ogni tipo di gita e viaggio di istruzione, mentre resta consentito lo svolgimento di attività di PCTO e tirocinio.

Da quando si applica il DPCM per le scuole?

Il Miur, in una nota ai dirigenti scolastici, ha chiarito che le misure entreranno in vigore da martedì 27 ottobre. Si è data infatti di utilizzare la giornata di oggi, lunedì 26 ottobre, ai dirigenti scolastici per organizzare le attività.

Per quanto valgono queste regole?

Il DPCM attuale ha valore fino al 24 novembre. Conte ha ribadito che il ritorno alla didattica online è solo temporaneo, per alcune settimane, ma dovremo capire, in base all'andamento epidemiologico, quali saranno effettivamente le misure prese dal Governo. (Foto Credits: www.governo.it e Pagina Facebook Giuseppe Conte)
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