Maturità 2018: quante materie ci sono all'orale?
Siamo arrivati all'ultimo step della
Maturità 2018: l'
esame orale. Dopo il
colloquio, saremo finalmente liberi di festeggiare e di andare in vacanza, mettendo i libri in fondo ad un cassetto, ma per il momento dobbiamo purtroppo perderci tra
tesina e tante (troppe)
materie in vista delle
domande che i
commissari esterni e interni potranno farci. Il ripasso per gli
orali è iniziato: come riuscire a ottenere un buon
voto o almeno raggiungere un diplomatico
60? Per capire cosa ripassare bisogna prima inquadrare quante
materie bisogna studiare in base al numero di
professori presenti in
commissione di Maturità. Qui vi spiegheremo
cosa studiare in base al
numero di materie presenti in commissione.
Non sapete quando sono le date degli orali e come funziona il voto? Leggete qui:
Materie Orale Maturità 2018: quante sono?
Come ormai sappiamo e come avrete sicuramente notato durante gli
scritti, i professori parte della commissione sono
6 quindi le materie su cui sarete interrogati sono sicuramente le
6 materie di competenza dei commissari interni ed esteri. Dovete però considerare anche un altro fattore: un professore può essere docente di
più materie, ad esempio storia e italiano, latino e greco, fisica e matematica. Questo comporta un aumento delle materie da studiare perché, se presente tra le vostre materie di studio, anche il secondo insegnamento di uno dei docenti potrebbe essere
oggetto d'esame. Ad esempio, un docente di latino e italiano non può fare una domanda di letteratura latina ad un ragazzo di un istituto tecnico, mentre può benissimo farlo se si trova in una commissione di liceo classico.
Orali Maturità 2018: quali materie studiare?
Le
materie da studiare sono sicuramente quelle dei professori che fanno parte della commissione, quindi mettete in secondo piano il
ripasso generale per quanto riguarda le materie non insegnate dai commissari esterni e interni. Tenete conto, ovviamente, degli eventuali
secondi insegnamenti di un docente così da non cadere su una domanda di storia da parte, per esempio, del commissario d'italiano che magari insegna anche storia e quindi può testare le vostre conoscenze. Non fatevi sfuggire la materia insegnata dal
presidente della commissione, perché preso dall'entusiasmo della vostra tesina o collegandosi alle domande di altri docenti, potrebbe sottoporvi qualche quesito. In altre parole, vi conviene rimanere sul pezzo in tutte quelle materie e sugli argomenti di cui potrebbero essere
esperti i docenti della commissione, soprattutto gli
esterni che, non conoscendovi, potrebbero farvi qualche domanda più puntigliosa rispetto a quelli
interni che, in teoria, dovrebbero aiutarvi evitando di chiedere gli argomenti più difficili.