#Diario del Professore

7 consigli per un primo giorno di scuola da ricordare

7 settembre 2016

Speciale Primo giorno di Scuola 2017

Non perdere tutti (ma proprio tutti!) i consigli e le dritte di ScuolaZoo (e soprattutto il nostro speciale che ti aiuta a finire i compiti per le vacanze!):

Il primo giorno.

Dura eh?

C'è una vecchia storia che circola fra gli ambienti scolastici: per uno studente, il primo giorno è fondamentale: se riesce a fare subito buona impressione al prof, poi è tutta discesa.

Ecco, questo vale anche al contrario.

Se il primo giorno dai ai tuoi studenti l'idea di un insegnante banale, piatto, che non ha nulla di speciale, beh, caro mio, sappi che questa idea gli resterà dentro per sempre.

Se invece il primo giorno riesci a dare un'immagine di te che colpisce, per qualsiasi motivo, di un insegnante spigliato, pieno di voglia di fare, che ama il suo lavoro e ama gli studenti, allora preparati a passare un anno a fuoco e fiamme!

Ricordati infatti quel che dice il vecchio Oscar Wilde: “Non avrai una seconda occasione per fare una bella prima impressione”.

Bene allora ecco qui 5 consigli pratici dettati dalla mia esperienza personale, che mi hanno fatto capire che ci sono cose che fanno una buona impressione e cose che, beh, proprio no.

#1 Portali fuori dalla classe. Il primo giorno, la lezione la devi fare fuori, in cortile, in corridoio, in un laboratorio, in biblioteca, al bar, dove vuoi, ma non in classe. Loro, i ragazzi, devono associare alla tua idea qualcosa di fuori, in tutti i sensi, di divergente, che esce dagli schemi, che non è la solita idea banco, cattedra, lavagna. Tu devi essere un insegnante fuoriclasse, e quindi li devi portare fisicamente fuori dalla classe!

#2 Vietati i racconti sulle vacanze. Lo studente medio traduce “Cos'hai fatto quest'estate?” con “Evvai si perde tempo!”. No, a scuola non si viene a perdere tempo. Almeno: non con te. Si viene a investire tempo, a conoscere, a fare esperienza del mondo. Tantissime cose, ma non perdere tempo.

#3 Fai lezione. Lo so che è il primo giorno, ma proprio perché è il primo giorno: fai lezione. Ma la lezione più bella che tu riesca a pensare. Non lo so, una lezione su quanto sono meravigliosi i drammi di Shakespeare, o sulle mille cose assurde che si possono fare coi numeri, o su quanto erano dei fighi e rock and roll i poeti scapigliati. Quello lo devi scegliere tu. Perché i ragazzi non hanno bisogno di nozioni, hanno bisogno di sentirsi ispirati.

#4 Falli ridere. Nella scuola italiana, diceva Gianni Rodari, generalmente si ride troppo poco. E invece loro devono associarti fin da subito all'idea di qualcuno con cui si possa anche ridere. Non so se hai il senso dell'umorismo, e comunque anche se ce l'hai stai sicuro che è un senso dell'umorismo che i difficilmente i ragazzi di quindici anni possono apprezzare. È una legge della vita questa! In ogni caso, trova il modo di farli ridere. Anche con una stupidissima barzelletta che non fa ridere come “Dottore dottore mi dimentico le cose!”, “Si dimentica le cose?!”, “Mi dimentico le cose?!”.

#5 Porta degli oggetti. Oggetti fisici. Possono essere dei libri, oppure delle forme geometriche, o un mappamondo, o una palla da baseball, quello che ritieni possa essere utile alla tua lezione. Faglieli passare in mano, falli girare. Fidati, se il tuo scopo è stupire positivamente, gli oggetti fanno miracoli.

#6 Musica. Almeno una canzone ci deve essere. A commento di quello che farai, o in una pausa tra un pezzo di lezione e un altro, serve una canzone. Sceglila bene, e poi sparala a tutto volume. Anche qui: miracoli. (a meno che non ti sogni di scegliere Gigi D'Alessio)

#7 A metà della tua lezione, di sorpresa, senza un apparente motivo, racconta un fatto personale. Un aneddoto, una storia, quello che vuoi: basta che sia un pezzo della tua vita che mostri il tuo lato umano. È importantissimo che capiscano fin da subito che, anche sei sei un insegnante, sei un essere umano anche tu.

Ecco, questi sono sette consigli che mi vengono dalla mia esperienza e che finora hanno sempre funzionato. Poi, vabbè, non dovessero andare, dal secondo giorno, bastonali tutti!

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