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Simulazioni Prima Prova 2019, Pirandello: analisi del testo svolta su Il Fu Mattia Pascal

26 marzo 2019

Simulazioni Prima Prova 2019: analisi del testo e traccia svolta su Pirandello

Il tempo scorre velocemente e oggi, 26 marzo 2019, siamo già alla seconda giornata di Simulazioni per la Prima Prova di Maturità 2019! Come sempre noi di ScuolaZoo monitoriamo tutta la situazione dandovi gli aggiornamenti in tempo reale e aiutandovi con le tracce svolte per voi. Qui trovate tutto: Tra le tracce di analisi del testo, di Tipologia A, nella simulazione di oggi è uscita quella su Pirandello e una delle sue più grandi opere: Il Fu Mattia Pascal, scritto e pubblicato nel 1904 e prima opera di grande successo dell'autore siciliano. Non perdere l'analisi del testo svolta con risposte alle domande di comprensione e possibili svolgimenti per la traccia d'interpretazione! Siete alla ricerca del riassunto dell'opera di Pirandello per un breve ripasso? Allora non perdete: il fu mattia pascal pirandello analisi del testo svolta simulazione prima prova maturità 2019

Maturità 2019: traccia svolta di analisi del testo su Il Fu Mattia Pascal

Tra gli esempi di Tipologia A di analisi del testo è uscito l'autore che sognano tutti i maturandi: Pirandello. È lo scrittore studiato meglio a scuola e quello preferito da tutti per il tono ironico e per i contenuti interessanti delle sue opere. Per la simulazione di oggi è stato scelto un estratto da Il Fu Mattia Pascal. Qui trovate tutte le risposte alle domande di comprensione e interpretazione. Qui trovate il link alla traccia del Miur:

Esempio Prima Prova 2019, traccia svolta su Pirandello: come rispondere alle domande di comprensione

La prima parte da svolgere in un'analisi del testo è la comprensione del testo con domande. Eccole svolte per voi: Domanda 1 (Riassunto): Il testo si apre con un dialogo interiore del personaggio che è costretto a lasciare la sua casa, considerata fino a quel momento il suo porto sicuro. L'idea di andare via e ributtarsi nella vita lo manda in confusione ma deve scappare. È così che si ritrova senza un motivo sulle vie di Roma ed è qui che si ferma a contemplare la sua ombra. Anche questa lo manda in collera perché lui non sente più di avere un'ombra, è ormai un morto. Per questo aspetta che il suo riflesso venga calpestato dai cavalli e violato dai cani ma nulla di tutto ciò gli permette di staccarsi da essa. La follia sta per prendere piede perché quell'ombra, per Mattia Pascal, era il suo cadavere, la sua vita passata da cui stava fuggendo, e vuole liberarsene. Si rende presto conto che la sua ombra è più la sua vecchia identità di quanto non lo fosse lui stesso in quel momento. Decide quindi di non abbandonarla e sale sul primo tram. Domanda 2: I temi centrali dell'episodio riguardano: la perdita della propria identità, l'accenno di follia e la solitudine. Il primo tema si può ritrovare nelle espressioni "Chi era più ombra di noi due?", in riferimento al fatto che la sua ombra era l'unica cosa che rimaneva della sua vecchia identità oppure "lo spettro della mia vita era quell’ombra" Mattia Pascal ora risiede in quel riflesso e la persona che si riflette non può più essere lui. La follia invece si può riscontrare nelle espressioni: "Uscii di casa, come un matto...Che ero andato a far lì" in questo caso si percepisce che la follia ha agito per lui e l'ha fatto arrivare a Via Flaminia senza che fosse così cosciente; "Mi stropicciai forte la fronte, per paura che stessi per ammattire, per farmene una fissazione" è il momento in cui si rende conto che le azioni compiute fino a quel momento contro la sua ombra non erano altro che frutto della sua follia. La solitudine invece traspare in gran parte dell'estratto ma è principalmente in queste frasi che si percepisce: "solo, solo, affatto solo, diffidente, ombroso" è il momento in cui Mattia Pascal capisce che la sua situazione lo porterà ad affrontare tutto da solo, senza poterne parlare con gli altri di quello che è accaduto. Domanda 3: L'utilizzo del discorso diretto, indiretto e indiretto libero in maniera alternata serve a far percepire al lettore lo stato di ansia in cui si trova il protagonista. L'alternanza di questi stili permette una chiara trasparenza sull'inquietudine di Mattia Pascal che, preso da un momento di follia, scappa via dalla sua vecchia vita perché non ne è più in possesso. Le ripetizioni invece servono a far comprendere come il soggetto sia in uno stato confusionale, quasi costretto a ripetere le cose per prenderne coscienza mentre le contrapposizioni sono un chiaro riferimento allo stato d'animo di Pascal: da un lato si sente libero di poter ricominciare una vita con una nuova identità, dall'altra ha paura perché ha perso tutto quello che aveva e pensa di non poterlo più riscattare. Domanda 4: La parte conclusiva del brano non è altro che la presa di coscienza del protagonista: l'ombra rappresenta Mattia Pascal, colui che aveva il cuore per amare, i soldi per vivere e la testa per pensare. Colui che fa ombra invece è Adriano Meis, la nuova identità che non potrà più amare con il cuore di Mattia Pascal, non potrà più avere diritto sui suoi soldi e non potrà più pensare con la testa che aveva prima perché ormai quei pensieri sono morti insieme alla sua identità. Paradossalmente, l'ombra è il vero Mattia Pascal mentre il corpo non lo è più e non può più convivere con la sua vera identità.

Traccia Svolta su Mattia Pascal, simulazioni Maturità 2019: possibile svolgimento della domanda d'interpretazione

Nell'ultima parte di analisi del testo viene richiesta la produzione di un approfondimento legato al brano che viene proposto dal Miur, spingendo gli studenti ad approfondirlo verso altre strade. Ecco un possibile svolgimento: Svolgimento: Il brano si apre con il tema centrale della confusione: Mattia Pascal si è appena reso conto di non poter più essere sé stesso e di non poter esercitare più i diritti che gli competono. Dalla confusione si passa ad un mix di sensazioni: dalla paura di non sapere che cosa stia facendo, alla follia di volersi staccare dalla sua ombra, unica cosa che gli ricorda chi era. Mattia Pascal ha effettivamente il terrore di doversi staccare dalla sua vita, considerata perfetta e assestata fino a quel momento, e pensa che l'unico modo per liberarsi del suo passato è staccandosi dalla sua ombra. Ovviamente questo non è possibile e, dopo un rush di pazzia, la lucidità prende di nuovo il posto che deve: la sua ombra non può sfuggire ma deve essere lui a staccarsi dal suo vecchio io. Da un lato, questo momento di metamorfosi dell'io, in cui Mattia Pascal vuole diventare qualcun altro estraniandosi da sé stesso, potrebbe legarsi ad un personaggio molto famoso della letteratura internazionale: Gregor Samsa, dalle Metamorfosi di Kafka. Il pover'uomo si sveglia una mattina e si accorge di essere un insetto. Inizialmente questo lo fa impazzire a tal punto da chiudersi nella sua stanza per non farsi vedere da nessuno. Poi, pian piano, arriva a convivere con questo suo nuovo stato e cerca di integrare il suo vecchio io a questa sua nuova forma. Mattia Pascal, dopo aver avuto l'incontro con gli altri personaggi del romanzo a casa Paleari, si rende conto che ormai non è più chi crede di essere. Anzi, lo è ma non può più avere il diritto di esserlo dal momento che lui sarebbe morto. In qualche modo, Gregor e Mattia sono collegati dallo stesso destino: devono convivere con un corpo che non sembra il loro, devono adeguarsi a questo nuovo stato e cercare di far rientrare il loro vecchio io nella nuova forma, sapendo però che ciò che erano prima non ritornerà più. (Credits Immagini: Wikipedia.it)
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