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Maturità 2019: i cambiamenti dell'Esame di Stato spiegati dagli studenti

5 giugno 2019

Esame di Maturità 2019: tutti i cambiamenti - il diario della maturanda disperata ep. 2

La Maturità 2019 si avvicina inesorabilmente con tanta ansia e paura da parte dei maturandi per i cambiamenti della Riforma del Miur. La nostra maturanda Consuelo, ora che siamo quasi giunti all'ultimo giorno di scuola, riflette su tutte le cose che sono cambiate, dalla Prima alla Seconda Prova, fino all'addio alla tesina e alla Terza Prova. Tra tanti drammi e poche gioie, scopriamo insieme quali sono i punti della nuova Maturità 2019 che preoccupano gli studenti, quali sono le tracce più amate, i cambiamenti che semplificano la vita e quelli che la complicano molto. Siete d'accordo con l'analisi della nostra maturanda? Non perdere anche: maturità 2019 ansia cambiamenti

Come cambia la Maturità 2019: il recap per capire le modifiche

Ciao amici, ben trovati nel nostro secondo appuntamento settimanale con l’ansia. Solo io ho l’impressione che maggio sia volato? In qualsiasi altro anno della mia vita avrei esultato all’arrivo di giugno, ma questo 2019 è un'eccezione. Sì, perché giugno per tutti significa sole, mare, estate invece per noi, maturandi  in crisi, è sinonimo di ultime interrogazioni, scleri, ultime notti in bianco della nostra vita da liceali ,ultime sessioni di studio mattutino durante l’ora di religione, scoperta dei commissari esterni e, inevitabilmente, Maturità. Quante volte in questi anni avrete sentito la versione censurata della preparazione alla maturità raccontata dai vostri genitori? Personalmente, almeno un centinaio di volte. Per non parlare della consueta frase: “La maturità è stato il periodo più bello della mia vita” con conseguente racconto degli obsoleti metodi di copiatura utilizzati allora e della notte prima degli esami all’insegna dell’alcol e della disperazione. Puntualmente, ogni volta che mi capita di discutere del tema “maturità” con mio padre, sollevo gli occhi al cielo, irritata, pensando a quanto sia semplice vagheggiare i tempi perduti all’insegna di una maturità decisamente più tranquilla, rispetto a quella che dovranno affrontare gli sfigati nati nel 2000, proprio come me. Tranquillità data dalla sicurezza di un esame di Stato la cui struttura non era mai stata modificata dai tempi dell’introduzione della maturità, mai, fino al 2019. Sì, perché noi siamo la Generazione Z e, oltre all’arduo compito di salvare il mondo dal riscaldamento globale, ovviamente ci toccava anche la maturità riformata che, di tutti i rimasugli dello scorso secolo con cui dobbiamo fare i conti, forse era l’unico cimelio che non ci sarebbe dispiaciuto ereditare. La Maturità 2019 è un evento epocale che, per la prima volta nella storia della scuola italiana, dice addio con immenso rammarico degli studenti ai capisaldi della maturità stessa.

Addio alla tesina: perché fa paura

Saremo costretti a rinunciare all’amatissima tesina che da più di due quarti di secolo salva gli studenti italiani dal baratro della disperazione e garantisce una meta comune; il 60 politico che, sembra ormai lontano anni luce. Niente paura però, quest’anno il nostro salvavita sarà rappresentato dalla relazione personale sull’alternanza scuola lavoro di cui vi parlerò ampiamente nei prossimi articoli. La maturità 2019 spaventa soprattutto per il senso d’ignoto e d’incertezza che vi aleggia attorno. Non temete però, è più semplice sconfiggere un nemico comune che, almeno in parte si conosce rispetto ad un nemico totalmente ignoto, ragion per cui, analizzeremo insieme le novità apportate alla struttura degli esami di stato, partendo proprio da questo articolo che è volto all’analisi mirata delle modifiche apportate alla prima e seconda prova scritta.

Prima Prova Maturità 2019: come cambia e quali scegliere

Quest’anno oltre che alla tesina, dovremmo dire addio ai capisaldi della prima prova: l’articolo di giornale, il tema storico e il saggio breve sostituiti dal testo argomentativo. I vecchi documenti chilometrici, stampati su dieci pagine word saranno sostituiti da un solo documento di testo e, la tesi e l’antitesi dovranno essere formulate partendo proprio da quest’ultimo e dalle esperienze personali di ciascun alunno. L’idea in sé non è malvagia, se non fosse che noi sfortunati alunni, abbiamo ricevuto tali direttive solo ad aprile e che non abbiamo mai avuto modo di esercitarci, mettendole in pratica, troppo impegnati a concludere le interrogazioni, in questo panorama di confusione totale. Niente paura, esiste sempre il piano B in quanto statistiche certe, affermano che l’80% dei maturandi, durante la prima prova, sceglierà senza esitazioni né rimpianti l’unica e insostituibile analisi del testo narrativo che, libera dalla ricerca di figure retoriche incomprensibili, proprie dell’analisi del testo poetico, rappresenta un’ancora di salvezza in questo mare d’incertezza in cui è fin troppo semplice naufragare. Fermi lì. Pensate che il problema sia risolto? Vi sbagliate di grosso poiché la prima prova è stata modificata e livellata. Non vi è più distinzione fra le 3 tipologie di prova: analisi di un testo poetico o in prosa e stesura di un testo argomentativo o di un tema. Qualora voi scegliate la tipologia A (analisi), sarete comunque costretti a realizzare un testo partendo dal tema evidenziato nel brano proposto, viceversa, qualora scegliate le tipologie B e C, dovrete comunque analizzare il documento iniziale rispondendo a 5 domande sul contenuto di quest’ultimo.

Seconda Prova Maturità 2019: lo scritto che ci terrorizza di più

Il premio per la più temuta fra le prove di questa maturità va però alla seconda prova che, è stata resa interdisciplinare e che verte sulle materie d’indirizzo dei diversi licei. La seconda prova della maturità 2019 prevede la risoluzione di un problema di matematica e uno di fisica per gli sfortunati studenti dello scientifico, traduzione di una versione di Greco e una di Latino per i non più fortunati studenti del classico e analisi di due testi poetici o narrativi con conseguente stesura di testi argomentativi rigorosamente nella prima e terza lingua del corso di studi per i più sfigati del gruppo, gli studenti del liceo linguistico, di cui, ovviamente faccio parte anche io. La difficoltà maggiore di questa prova consiste nell’impossibilità di rimanere mentalmente lucidi a tal punto da riuscire ad analizzare in modo impeccabile due testi consecutivi, in due lingue differenti di livello medio alto (C1 per la prima lingua e B2 per la terza) nello stesso arco di tempo in cui solo 12 mesi fa si analizzava un solo testo in un’unica lingua.  Riflessione valida anche per i poveri studenti del liceo classico e dello scientifico, costretti a barcamenarsi in sole sei ore tra versioni di latino e greco e problemi di aritmetica e fisica.

Addio alla Terza Prova: finalmente una gioia

Non tutti i mali vengono per nuocere però. A dimostrazione di ciò, con questa Maturità, scompare anche un altro caposaldo, meno amato rispetto alla tesina e, sicuramente più temuto: la terza prova. Possiamo dire addio alla temutissima prova interdisciplinare sostituita però dalla seconda prova. Almeno in questo il MIUR è stato clemente, evitandoci l’incombenza di dover inventare nuovi metodi di copiatura e di collaudarli prima dell’inizio degli esami. Non dovremmo più preoccuparci di nascondere pizzini contenenti formule matematiche, geometriche, scientifiche né tantomeno di dover copiare l’intero libro di letteratura italiana e di filosofia sull’avambraccio, indossando giacche di lana con 40 gradi all’ombra, per camuffare il tutto. La nostra unica preoccupazione sarà quella di riuscire a nascondere bene il telefonino per utilizzare indisturbati google traduttore, unica salvezza in questa assurda realtà. È stato davvero un bene abolire la terza prova in favore di una seconda, quasi impossibile da superare? Lo scopriremo solo vivendo! Alla prossima. Consuelo Tiralongo

Il diario di una maturanda disperata

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