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Rientro a scuola 2020: tutto ma proprio tutto quello che devi sapere

10 settembre 2020

Le risposte a tutte le domande sul rientro a scuola

La scuola sta per riaprire: il 14 settembre è la data ufficiale indicata dalla Ministra Azzolina per il primo giorno di scuola dopo il lungo periodo di lockdown. Questi mesi non sono stati affatto facili: la didattica a distanza ha aiutato studenti e insegnanti a chiudere l'anno scolastico ma ha fatto salire a galla grossi problemi relativi alla digitalizzazione della scuola italiana. È stato un banco di prova molto discusso che ha fatto emergere la necessità di tornare a scuola in presenza, seppur con tutte le difficoltà del caso. C'è stata tanta indecisione sul nuovo anno scolastico: le regole per la sicurezza sono arrivate solo qualche settimana fa - alcuni punti sono ancora coperti dai dubbi - c'è chi ha paura di un possibile ritorno dei contagi quindi spera in un rinvio delle riaperture e c'è invece chi non vede l'ora di tornare alla normalità, studenti in primis. Ma facciamo un punto delle cose che sappiamo fino ad oggi sulla riapertura delle scuole! Il 24 e il 25 settembre ci sarà uno sciopero:

Quando riaprono le scuole?

La data ufficiale della riapertura delle scuole è il 14 settembre 2020 con alcune eccezioni: la provincia di Bolzano ha dato il via alle lezioni già il 7 settembre, in Friuli Venezia Giulia si rientrerà il 16 settembre mentre in Puglia, Campania e Sardegna si tornerà in classe dopo le elezioni del 20 e 21 settembre (nello specifico, in Puglia e Campania il 24 settembre, mentre in Sardegna il 22). Inoltre, le singole scuole, grazie alla loro autonomia scolastica, hanno la possibilità di anticipare o posticipare di qualche giorno il rientro.

Come verranno organizzate le aule?

L'obiettivo principale del Ministero dell'Istruzione è uno: portare tutti a scuola in presenza e fare sì che gli studenti, in situazioni statiche (cioè seduti al banco) stiano ad almeno un metro di distanza. Ovviamente, il problema è che le classi italiane sono generalmente piccole rispetto al numero di studenti che le affollano, rendendo il distanziamento difficile. Il Miur ha quindi pubblicato una graduatoria per distribuire 30milioni di fondi per lavori di edilizia leggera per abbattere muri e ampliare le classi. Inoltre, ha invitato a fare accordi con gli enti locali per trovare nuovi spazi per fare didattica. Tuttavia, organizzare gli spazi, in tempi ristretti, è stato molto più difficile del previsto: i presidi hanno avuto il compito di riorganizzare le aule, snellendo quelle troppo numerose, ma è emersa una grossa difficoltà nel ricollocare tanti studenti quando in realtà mancano le aule. Alcune scuole si sono attrezzate per sfruttare anche altre aree degli edifici, come la palestra, l'aula magna e zone comuni inutilizzate (corridoio, atrio), altre sono ricorse a metodi di didattica mista in presenza-online per far fronte alla carenza di spazi. Al momento, secondo i dati del Ministero, un istituto su 3 ha avuto interventi di edilizia o di ampliamento: ci sarebbero adesso 5167 aule in più in tutta Italia, mentre sarebbero 4000 circa le aule ampliate. Resterebbero così temporaneamente circa 50mila studenti (sempre dati della Ministra Azzolina) ancora impossibilitati a tornare a scuola nel rispetto del distanziamento di un metro.

Quali banchi si useranno a settembre?

La questione dei banchi è stata al centro della discussione di esperti e opinionisti per tanto tempo: ve li ricordate i famosi banchi girevoli? Alla fine di tutto è emerso che sono state solo 450mila circa le richieste da parte delle scuole dei famosi banchi moderni introdotti dalla Ministra Azzolina. Come si farà allora lezione? Si opterà in molti casi per i banchi classici (ma monoposto) disposti a un metro di distanza tra gli studenti (per essere precisi "un metro di distanza dalle rime buccali degli studenti"). In totale saranno 2,4 i milioni di banchi nuovi nelle scuole, che però saranno consegnati tra l'inizio della scuola e la fine di ottobre, quindi in molti casi non saranno disponibili da subito.

Misure di sicurezza del CTS

Su questo punto ci sono ancora delle cose da chiarire, anche se il Comitato Tecnico Scientifico e il Miur hanno ormai dato le linee guida generali per riaprire le scuole in sicurezza. Le regole Covid per le scuole sono uguali per tutte, anche se poi ogni istituto si potrà regolare in maniera autonoma per mettere in atto le linee guida del CTS. Di base, le regole principali che si dovranno seguire per mantenere la sicurezza riguardano questi temi:
  • mascherine
  • distanziamento
  • orari d'ingresso e uscita scaglionati
  • pulizia degli ambienti scolastici

Mascherine

Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato le direttive sull'uso delle mascherine: sono obbligatorie all'ingresso, all'uscita da scuola e negli spazi comuni. Gli studenti si possono togliere la mascherina durante la lezione se ci sono le distanze di sicurezza (un metro tra uno studente e l'altro), altrimenti sono obbligati ad indossarla anche durante l'orario di lezione. I docenti, invece, hanno l'obbligo di indossarla durante gli spostamenti nell'edificio, durante tutta la ricreazione e ogni volta che gli studenti si avvicinano alla cattedra. Le mascherine devono essere chirurgiche e sono fornite gratuitamente dalle scuole agli studenti, come confermato anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Distanziamento

È obbligatorio mantenere il distanziamento di un metro in tutte le situazioni in cui si può creare assembramento: ingresso/uscita e corridoi, ad esempio. Il distanziamento è obbligatorio anche in classe, se possibile (si può derogare al metro solo temporaneamente, se ci sono lavori da terminare). Ogni preside, infatti, ha il compito di gestire gli spazi dell'edificio scolastico in modo tale da permettere agli studenti di non creare assembramenti nelle aule più piccole.

Orari d'ingresso e uscita scaglionati

In ogni scuola saranno poste delle segnaletiche che serviranno a orientare gli ingressi e le uscite in percorsi alternati, senza creare assembramento. Le modalità specifiche saranno gestite dalle scuole ma il Comitato Tecnico Scientifico ha raccomandato di organizzare gli orari così che gli studenti possano arrivare e andare a casa in momenti diversi della giornata.

Igienizzazione degli ambienti scolastici

Nel Protocollo di Sicurezza del Comitato Tecnico Scientifico, pubblicato nel mese di agosto, vengono definite anche le modalità di pulizia e igienizzazione degli ambienti scolastici: bisognerà garantire un'igienizzazione quotidiana di tutti gli spazi utilizzati dagli studenti, dalle classi alle palestre, e una pulizia straordinaria se necessario, ovvero in caso di diffusione di contagi.

Verrà misurata la febbre a scuola?

Il Ministero dell'Istruzione ha deciso che sarà compito delle famiglie e dei singoli studenti tenere sotto controllo la temperatura: sarà quindi obbligatorio misurare la febbre ogni mattina a casa, prima di andare a scuola e prima di salire sui mezzi di trasporto.

Come sarà organizzata la mensa, la ricreazione e l'ora di educazione fisica?

Anche in questo caso, la gestione pratica di questi momenti della giornata degli studenti è lasciata ai singoli dirigenti scolastici.

Ricreazione

Per la ricreazione bisogna evitare gli assembramenti. Le scuole, quindi, in molti casi hanno previsto di svolgere la ricreazione in classe, al banco, oppure di svolgerla il più possibile all'aperto o in spazi appositi in cui si può mantenere il distanziamento. Per gli spostamenti si dovrà indossare la mascherina e toglierla solo quando si mangia. La merenda, nella maggior parte dei casi, dovrà essere portata da casa perché le macchinette sono state bandite quasi ovunque.

Educazione fisica

L'indicazione del CTS è quella di svolgerla il più possibile all'aperto o in ambienti ben areati in cui è possibile mantenere il distanziamento di 2 metri. Non si possono utilizzare gli spogliatoi e non si possono svolgere giochi di squadra, optando semmai per attività che si possono svolgere sul posto oppure all'aperto.

Mensa

Le regole anti Covid-19 prevedono che la mensa possa rimanere aperta ma che sia necessario mantenere il distanziamento e quindi la divisione in turni degli alunni. Nel caso non ci siano gli spazi a sufficienza oppure la mensa sia stata adibita ad aula, il pranzo potrà essere consumato in classe in appositi lunch box con posate monouso e bottigliette di plastica per l'acqua. Si dovranno poi igienizzare le aule prima e dopo le aule.

Come funzioneranno i trasporti

Un altro grosso problema relativo al ritorno a scuola era la situazione trasporti: tanti studenti pendolari prendono un treno o un bus per raggiungere la loro scuola e questo li esporrà ancora di più al rischio di contagio. Per evitare quindi un boom di assembramenti, il Ministero dei Trasporti, in accordo con le Regioni, ha deciso di imporre l'obbligo di riempimento dei bus e dei mezzi di trasporto all'80% della capienza totale. Molti posti, quindi, resteranno liberi proprio per permettere agli studenti di mantenere le distanze anche sui mezzi. Ovviamente è obbligatorio l'uso delle mascherine chirurgiche per tutta la durata del viaggio e la continua igienizzazione delle mani. Riguardo ai trasporti c'è però un'eccezione: se il viaggio dovesse durare meno di 15 minuti, è possibile utilizzare la piena capienza dei bus. Probabilmente verranno installati dei dispositivi di protezione tra un sedile e l'altro ma questa proposta non ha trovato ancora una realizzazione pratica. Qui trovi tutti i dettagli:

Cosa succede se qualcuno dovesse avere i sintomi della Covid-19?

Il Ministero ha lavorato ai vari scenari, insieme al Comitato Tecnico Scientifico, così da avere delle linee guida pronte nel caso in cui uno studente dovesse aver contratto il virus dopo il ritorno a scuola. Gli scenari sono principalmente due:
  • studente che manifesta i sintomi del virus a scuola e ha più di 37.5° di febbre
  • studente che ha i sintomi e si trova a casa

Studente che manifesta i sintomi a scuola

In questo caso la procedura da rispettare è stata decisa dal CTS, in accordo con il Miur e l'Istituto Superiore della Sanità: lo studente che manifesta i sintomi verrà isolato in una stanza adibita appositamente per i casi sospetti di Coronavirus. Poi gli verrà misurata la febbre: se dovesse essere sopra i 37.5° verrà chiamata la sua famiglia o i suoi tutori, che provvederanno a portarlo a casa. Successivamente la famiglia dovrà mettersi in contatto con il pediatra/medico di base che valuterà se chiamare l'ASL per fare il tampone. Se il tampone dovesse essere negativo, sarà obbligatorio farne un secondo dopo 2-3 giorni per confermare l'effettiva negatività e nel frattempo lo studente deve rimanere a casa. Se il primo tampone dovesse essere positivo, lo studente dovrà sottoporsi ad un secondo tampone dopo 24 ore. A positività confermata la famiglia dovrà avvertire la scuola e il referente scolastico per il Coronavirus dovrà comunicare al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe e degli insegnanti dello studente che sono stati a contatto nelle ultime 48 ore prima della comparsa dei sintomi. Sarà l'ASL poi a decidere se mettere in quarantena tutta la classe o meno.

Studente che manifesta i sintomi a casa

La prassi è pressoché simile a quella dello studente che manifesta i sintomi a scuola con la differenza che se i sintomi si presentano quando si è a casa è obbligatorio non andare a scuola. Bisognerà comunque fare il tampone e seguire la procedura spiegata prima. Per approfondire:

Didattica a distanza e lezioni online

La didattica a distanza, quest'anno, sarà solo residuale a quella in presenza, tanto che si parla di didattica a distanza integrata. Potrà infatti essere attivata:
  • in caso di lockdown locali (se si chiudessero alcune scuole temporaneamente, si continuerebbe a studiare in DAD)
  • in caso di quarantena di uno studente o di un'intera classe (anche in questo caso, si potrà comunque seguire le lezioni online)
  • se in classe non è possibile rispettare il distanziamento di 1 metro e quindi i dirigenti scolastici hanno optato per una didattica mista, in parte in presenza e in parte da remoto, per permettere di alternare classi e studenti all'interno degli spazi scolastici.
(Credits immagini: Pixabay)
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