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Il ministro dell'Istruzione Fioramonti a ScuolaZoo: «L'educazione ambientale sarà inserita nelle ore di educazione civica» - L'intervista

2 dicembre 2019
L'educazione ambientale sarà inserita soprattutto nelle ore di educazione civica e ispirata ai temi dell'Agenda 2030 dell'Onu sullo sviluppo sostenibile. Il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, lo ha annunciato in anteprima a ScuolaZoo in una lunga intervista in cui ha risposto alle nostre domande e a quelle inviate dalla nostra community. L'insegnamento dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio e con voto in pagella, ha spiegato il ministro: "La nostra bussola sarà l'agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile: «Si tratteranno temi come i beni comuni, i diritti di carattere ambientale, i modelli di partecipazione condivisa nelle comunità, come riavvicinare i nostri studenti ai loro territori, l'interazione tra l'uomo e gli ecosistemi. Nel futuro ci sarà una nuova cittadinanza responsabile e compatibile con le condizioni ecosistemiche e quindi una cittadinanza sempre più sostenibile, che viene richiesta fra l'altro da milioni di studenti, non solo in Italia». Accanto ai temi "istituzionali", dalla Maturità 2020 all'alternanza Scuola-Lavoro, il ministro ha risposto anche a delle domande più "personali", raccontandoci qualche aneddoto inedito sulla sua vita da studente (spoiler: ha partecipato a tre occupazioni).
 
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Il Ministro ha risposto alle vostre domande e ci ha spiegato come si studierà l'educazione ambientale

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Maturità 2020 ed Educazione ambientale: le risposte del Miur

Invalsi, tema storico, alternanza scuola lavoro, buste ma non solo... il Ministro annuncia novità su simulazioni di Maturità, educazione ambientale e anno di studio all'estero. Ministro, grazie per aver accettato l'intervista. Partiamo dalla Maturità. Dalla nostra community sono arrivate due domande: come cambierà quest'anno l'Esame e perché ci sono cambiamenti ogni anno. Pensa sia corretto che ogni Ministro dell’Istruzione proponga una diversa modalità di esame? «No, non penso che sia bene cambiare ogni anno l'Esame di Maturità. È necessario comprendere nel tempo se la struttura di questa prova così importante sia realmente efficace... eppure ho proposto anche io due piccoli cambiamenti. Com'è possibile? Perché l'ho fatto con una modalità che non incide sulla preparazione del ragazzo, non modifica i tempi della preparazione. Non ci saranno le tre buste all'orale: abolendole abbiamo tolto un motivo di stress e abbiamo facilitato il compito sia degli studenti che dei professori. E poi il tema storico: ce lo ha chiesto un'importante rappresentanza della società civile. Nessuno è obbligato a farlo, ma c'è. È un'opzione in più. Quindi facilita, non cambia. Ecco perché si tratta di due cambiamenti che non comportano problemi, anzi aiutano gli studenti a dare il meglio all'Esame e gli insegnanti a valutare con serenità». ScuolaZoo ha lanciato un sondaggio sulla tesina a cui hanno risposto più di 14mila studenti. Il 71% ha votato a favore della sua reintroduzione. Voi che pensate di fare? «La prova orale comincerà dall’analisi dei materiali preparati dalla Commissione: si tratta di testi, documenti, esperienze, progetti e problemi che il Presidente proporrà ai candidati al momento dell'esame». Le simulazioni di Maturità ci saranno anche quest’anno? «Sulle simulazioni stiamo riflettendo. Se le proporremo saranno per accompagnare gli studenti nella preparazione per la seconda prova. In questo caso, il calendario sarà definito subito dopo la comunicazione delle materie del secondo scritto». [caption id="attachment_350551" align="alignnone" width="600"] Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti in visita agli studenti di Matera in occasione dell'inaugurazione la nuova sede dell’Ufficio Scolastico Territoriale.
Foto credits: account Facebook del ministro[/caption] Lei ha detto che sarà reintrodotto il tema storico: può spiegarci le modalità e soprattutto come possono prepararsi i ragazzi a svolgere questa traccia? «La Storia sarà obbligatoriamente una delle tre tracce della tipologia "B", la tipologia che chiede ai maturandi di analizzare e produrre un testo argomentativo. E, sarò banale, ma ci si prepara studiando. Di solito il tema storico premia chi ha approfondito certi fatti, li ha assorbiti, non si è limitato a imparare solo una sequenza di date a memoria. Studiare la Storia può aiutare a esercitare la libertà critica». Da un nostro sondaggio in merito, è emerso che quasi il 50% dei ragazzi è a favore di questa tipologia di tema, ma storicamente all’Esame sono in pochi a farlo. Pensa che debba cambiare il modo di insegnare la storia? Come? «La Storia è una materia fondamentale nella formazione dello studente e anche del cittadino. Può sembrare un'espressione retorica, ma conoscere il passato prepara al futuro. Per questo non può essere uno studio didascalico, mnemonico. Bisogna studiarla in maniera ragionata e dinamica. Bisogna capire le connessioni, riflettere sui fatti. Occorre studiarla con passione e con emozione». Le Invalsi saranno obbligatorie per l’ammissione alla Maturità: come avverrà la valutazione? Mi piace dire che i test Invalsi vanno bene se sono "invisibili". Definendoli così, intendo dire che non devono essere un esame in più, un ostacolo, ma uno strumento per individuare eventuali problemi nella formazione dello studente. Le prove Invalsi sono un requisito per l’ammissione alla Maturità. Ma l’esito di questi test non influirà sull’ammissione all’Esame. Ci tengo a ribadirlo». Lei è favorevole ai nuovi PCTO, ossia la “vecchia” alternanza scuola – lavoro? Quanto conta ai fini della Maturità? «Aver svolto questi percorsi sarà un requisito d’accesso necessario per la Maturità. I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento possono essere una opportunità formativa. Ma vanno fatti bene. Devono essere una occasione per i ragazzi e rafforzare il percorso curricolare. Dare quella spinta in più per aiutare a comprendere come le competenze e le conoscenze acquisite a scuola possono essere spese per il lavoro». Lei ha annunciato l’introduzione dell’educazione ambientale: ci può spiegare se è una decisione definitiva, operativa da settembre, e quale sarà il programma di studio a grandi linee? «L'educazione ambientale sarà inserita soprattutto all'interno dell'insegnamento di educazione civica che verrà reintrodotto dal prossimo anno scolastico. Questa materia sarà modulata sui principi dello sviluppo sostenibile: la nostra "bussola", se possiamo chiamarla così, sarà l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Trentatré ore di lezione, un'ora a settimana, che sarà ritagliata all'interno delle altre discipline». Lo scorso anno si era parlato tantissimo dell’abolizione del test di Medicina. Proseguirà anche Lei su questa strada? Pensa a un aumento di posti, a un sistema “alla francese” o preferirebbe l’accesso libero? «Il numero chiuso è una questione che stiamo affrontando. La disponibilità dei posti per l’accesso a Medicina è troppo limitata. E stiamo ragionando anche sui criteri del sistema di selezione che possiamo eventualmente modificare solo intervenendo a livello legislativo. Come Ministro sto seguendo il percorso parlamentare di alcune proposte che intendono modificare le modalità di accesso. Ma poi rimane sempre l’urgenza di avere più risorse disponibili per le Università. Per questo io mi sto battendo già da quando ero Vice Ministro». Pensa che andrebbe favorita un’esperienza di studio all’estero durante le superiori?  «Stiamo puntando sempre di più a una scuola con apertura internazionale. È uno degli impegni che mi sta più a cuore. Solo pensando al percorso di studi e di lavoro che ho fatto non posso non credere nell'aiuto che può dare un'esperienza all’estero».

Chi è il Ministro Fioramonti e com'era da studente? 

Curiosi di saperne un po' di più su hobby ed esperienze scolastiche del Ministro dell'Istruzione? Conosciamolo meglio. Ministro, la parte “seria” dell'intervista è finita. Ora vorremmo farle qualche domanda per conoscerla meglio: lei che studente era? «A scuola andavo bene. Ho fatto una Maturità molto buona. Ma non ero un "secchione". Mi piaceva studiare in gruppo: questo è veramente un approccio che consiglio. Condividere la conoscenza è un'energia. Fa bene a tutti, si migliora tutti. Cercavo poi di vivere la vita da studente con passione completa. Non mi impegnavo solo nello studio, ho partecipato anche a tre occupazioni». Cosa ha studiato e qual era la materia che odiava di più? «Mah, odiato... odiato è veramente un po' troppo. Diciamo che il latino mi era un po’ indigesto. E non brillavo nell'educazione fisica. Questo lo devo ammettere, non ero proprio un atleta». Ci racconta un aneddoto divertente legato ai suoi anni di scuola superiore? «Ecco, nello sport ero considerato così poco che in un torneo di calcetto della scuola mi avevano messo nella squadra delle "schiappe". A fare il portiere. Mi ricordo che di questa squadra faceva parte anche l’insegnante di religione. Però che è successo? Che poi alla fine abbiamo fatto un torneo a sorpresa e siamo arrivati secondi. C’è sempre una occasione di riscatto». Quali sono gli hobby di un Ministro dell’Istruzione? «Mi piace molto la musica. So suonare il pianoforte. E anche la chitarra. ...diciamo che l'attuale impegno da Ministro non mi lascia molto tempo. La sera mi rilasso con un po' di televisione, ma non vado oltre una puntata di una serie tv. Una cosa che mi è anche sempre piaciuta, è leggere un libro all’aria aperta». Un messaggio che vuole dare agli studenti italiani. «Studiare con impegno - ancora più che con profitto - non è solo importante, è necessario. E studiare con passione aiuta per la vita. Questo è il mio messaggio. Fare le cose con passione è già educativo come metodo». (Foto Credits: Pagina Facebook del Ministro dell'Istruzione Fioramonti)
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