#Anno all'estero

Anno all’estero: tutti i consigli per affrontare la prima cena con la host family in Nuova Zelanda

9 gennaio 2020

Studiare un anno in Nuova Zelanda: l’esperienza di Matilde

Ciao, sono Matilde, ho 19 anni e nel 2017/2018 ho fatto un anno scolastico all’estero in Nuova Zelanda. Ho scelto questo paese perché mi incuriosiva molto scoprire la sua storia, i suoi paesaggi naturali, il modo di vivere degli abitanti e la loro cultura visto che, per me, prima della partenza era un luogo del tutto sconosciuto o quasi. Vista la lontananza della Nuova Zelanda dall’Italia e il desiderio di trascorrere i miei giorni dall’altra parte del mondo in modo sereno, ho scelto di affidarmi ad un’organizzazione riconosciuta, come Astudy, per partire: da subito le persone che ci lavorano mi sono sembrate competenti e disponibili nei miei confronti e anche durante l’esperienza mi sono stati d’aiuto. Sono felice di averli scelti. Se ripenso alle mie paure prima di partire per un’esperienza del genere, mi ricordo benissimo che l’idea della prima cena in famiglia all’estero mi terrorizzava. Le domande che affollavano la mia mente erano tante: mi piacerà il cibo? Saranno antipatici? Piacerò a loro? Ma soprattutto... di cosa parlerò? C’è sempre un po’ il timore di non riuscire a capire quello che la tua host family ti sta dicendo, perché potrebbero parlare “strano”, con un accento a cui non sei abituato. Il mio consiglio oggi è quello di cercare di captare il senso e se non si è capito bene dire: “Pardon me, I didn’t understand. Could you repeat please?” (Io all’inizio dicevo un sacco di “WHAT?!?” accompagnati da un’espressione persa, ma poi ho capito che un bel “Pardon?” è molto più elegante e “polite”).  [caption id="attachment_351389" align="alignnone" width="286"]anno-scolastico-estero-nuova-zelanda Matilde è con i suoi host brothers a sciare in montagna[/caption]

La prima cena in Nuova Zelanda con la host family: com’è andata?

Durante la mia prima cena in Nuova Zelanda in casa c’eravamo io, i miei due host brothers e i miei host parents. La cosa che all’inizio mi ha lasciato stupita era che sul tavolo non c’era la tovaglia e non era apparecchiato. Mi sono guardata intorno per capire cosa dovessi fare, ho visto i miei host brothers che prendevano le posate e un piatto e poi si servivano direttamente dalla pentola, così li ho imitati e mi sono seduta al tavolo con loro. Quella sera c’era pollo al curry, che si è rivelato molto buono, anche se diverso da quello che cucina mia madre. L’ho mangiato e intanto parlavo della mia vita in Italia, di cosa mangio io per cena, della mia famiglia… Loro mi hanno parlato delle loro abitudini, dei loro programmi per la settimana seguente e di come funzionava lì la scuola (all’inizio non ci ho capito nulla, poi però con il passare dei giorni ho iniziato a comprendere quello che intendevano). Quella sera, poi, il mio host dad si è messo a scrivere una lista di attività che non mi sarei dovuta perdere durante il mio soggiorno in NZ e tutta la famiglia ha aggiunto tanti altri suggerimenti. Quella lista mi ha accompagnata per tutta l’esperienza e, anche se era davvero lunghissima, sono riuscita a completare più del 50% delle idee elencate!

Cosa fare e non fare durante la prima cena con la host family all’estero

Se dovessi consigliare quindi degli argomenti “tipo” di cui parlare durante la cena, non potrei darvi una lista precisa, ma posso dire che la famiglia ospitante ha sempre voglia di sentir parlare di abitudini diverse dalle loro. Dopotutto, se hanno deciso di ospitare uno studente straniero, vuol dire che sono interessati ad una sorta di scambio culturale. Quindi parlate di voi, fate domande sulle loro usanze e loro saranno contenti di condividere la loro cultura con voi. In definitiva, quindi, cosa fare e non fare durante la vostra prima cena all’estero? Ecco un piccolo vademecum: DO
  • Assaggiate tutto all’inizio, così capirete quello che vi piace e quello che vi piace un po’ meno. In questo modo anche la vostra famiglia capirà i vostri gusti e questo renderà tutto più semplice.
  • Dite in modo gentile che qualcosa non vi piace e complimentatevi se qualcosa vi è piaciuto particolarmente, la gentilezza è sempre apprezzata.
  • Se volete, e se siete capaci, potete chiedere di poter cucinare. I vostri host parents adoreranno la cucina italiana (io ho fatto tonnellate di biscotti, lasagne e gnocchi)!
  • Parlate della vostra cultura a cena, il cibo italiano vince sempre!
DON’T
  • Non dite che qualcosa vi è piaciuto tantissimo solo per essere gentili, anche se sentirne solamente l’odore vi fa venire il vomito. Potrebbe succedere che vi diano sempre quel cibo e finireste come me a mangiare costolette d’agnello una volta a settimana, quando non avrei voluto mangiarle mai.
  • Non fate una faccia schifata se vi propongono qualcosa che sembra strano. Chi l’ha cucinato si è impegnato e bisogna almeno riconoscere lo sforzo, poi quello che hai nel piatto potrebbe sempre rivelarsi una piacevole sorpresa.
  • Non giudicate dalla copertina. Cucineranno in modo diverso da come siete abituati e io a volte sentivo il mio cuore italiano morire vedendo come cucinava la pasta la mia host mum, ma alla fine non era poi così male!
Insomma, alla fine, ci sono solo poche accortezze da tenere in mente… per il resto vi guiderà l’istinto. Partire per un’esperienza all’estero di un anno è il più grande regalo che potete farvi: quindi, dimenticate la paura e preparatevi a vivere questo sogno! Se volete saperne di più sui programmi Astudy e le altre destinazioni proposte, potete scoprire QUI come diventare un Exchange Student. Per maggiori informazioni potete chiamare Astudy al numero 02 4539 1319 o scrivere una mail all’indirizzo info@astudy.it Scritto da Matilde Campioni

Studiare all'estero al liceo: le altre esperienze da leggere

Volete leggere altri racconti di chi ha vissuto un'esperienza all'estero con Astudy? Le trovate qui:
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo