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Ricorsisti ammessi a Medicina: «Al test gli studenti copiavano. È ingiusto farci rinunciare a un sogno»

25 ottobre 2019

Di cosa parliamo:

  • Molti studenti che hanno fatto il test di Medicina 2018 e non sono entrati hanno denunciato a Consulcesi le irregolarità viste durante la prove.
  • A ottobre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso e ha previsto che 1660 posti siano destinati all'ammissione di chi è stato ingiustamente escluso dalla graduatoria.

«Troppe irregolarità e un test di ammissione ingiusto», è la denuncia di Consulcesi

Anche quest'anno, in occasione del Test di Medicina 2019, non sono mancate le polemiche: secondo molti, la prova di ammissione a numero chiuso non tiene conto della preparazione dei ragazzi e si basa su alcune materie non inerenti al corso di laurea, l'ammissione è pura fortuna e l'esclusione di tanti studenti è ingiusta, per non parlare dei pochi posti disponibili rispetto alla domanda sia di personale medico richiesto, sia degli aspiranti medici. Di questo parere è Consulcesi, il network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo, che è riuscito a far vincere, a ottobre 2019, il ricorso a 250 studenti esclusi lo scorso anno dalla graduatoria. Il Consiglio di Stato, infatti, li ha riammessi fornendo come motivazione che i posti disponibili previsti dal bando del Miur sono troppo pochi. «Ogni giorno riceviamo telefonate e messaggi da parte dei ragazzi che, grazie al nostro ricorso, sono riusciti ad entrare a Medicina. Sono sorridenti, felici, e ci ringraziano per averli aiutati a fare il primo passo verso la realizzazione del sogno di diventare medico», ha dichiarato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. Noi di ScuolaZoo abbiamo intervistato proprio alcuni di questi ragazzi che hanno ottenuto la riammissione. ricorso-medicina-consulcesi

Abbiamo intervistato gli studenti ammessi a Medicina dopo il ricorso

Alessia e Andrea sono una ragazza e un ragazzo di Roma, con un sogno: diventare medici. «Spero di diventare chirurgo», spiega Alessia, mentre Andrea dice di non aver ancora deciso quale percorso di specializzazione intraprendere: «So solo che voglio studiare Medicina. Deciderò con il tempo la strada specifica». Un percorso, tuttavia, in salita, almeno fino adesso: i due studenti provano a entrare a Medicina da tre anni, ma non hanno mai superato il test. L'anno scorso, però, hanno deciso di rivolgersi a Consulcesi per fare ricorso contro alcune irregolarità riscontrate durante la prova (i due hanno fatto il test di ammissione alla Sapienza di Roma) e il verdetto è arrivato un paio di settimana fa: ricorso vinto e ammissione a Medicina.

Quali irregolarità avete denunciato?

«Ho assistito a diverse irregolarità in aula», commenta Alessia, «soprattutto studenti che copiavano al telefono, altri che avevano bigliettini e perfino due che si sono messi a litigare in classe». Studenti sorpresi a copiare con lo smartphone sono stati denunciati anche da Andrea: «Nonostante i professori facessero attenzione e la ronda in aula durante il test, c'era chi riusciva a sbirciare il telefono». Dopo l'esclusione dalla graduatoria, quindi, Alessio e Lorenzo, insieme a molti altri studenti, hanno deciso di segnalare le irregalarità a Consulcesi, che ha previsto un ricorso collettivo.

Cosa avete fatto nell'attesa del verdetto e cosa succede adesso che avete vinto il ricorso?

Tra il 2018 e il 2019, Alessia ha frequentato Biologia, mentre Lorenzo Biotecnologie, con un obiettivo: passare più esami possibili che potessero essere convalidati nel caso di passaggio a Medicina. I due, inoltre, hanno provato anche il Test di Medicina 2019, visto che non avevano ancora avuto un riscontro rispetto al ricorso intentato. «Adesso stiamo aspettando di sapere in quale università potremo frequentare Medicina. La nostra prima scelta è la Sapienza e abbiamo iniziato anche già a seguire i corsi. Tra un paio di settimane dovremo saperne di più».

Perché ritenete il sistema del Test di Medicina attuale ingiusto?

«Il test di Medicina, per come è formulato adesso, propone domande assurde, ed è tutta una questione di fortuna», spiega Alessia, mentre Andrea aggiunge: «Non si può valutare la preparazione o la volontà di diventare medico da questo tipo di prova. Conosco ragazzi che hanno passato bene il test ma hanno mollato Medicina dopo poco e gente entrata con ricorso laurearsi bene e in tempo».

Quali sono le soluzioni che proponete?

Secondo Alessia, un sistema "alla francese" oppure un'esclusione alla fine del primo o secondo anno se non hai superato un tot di esami potrebbe essere una soluzione di compromesso. Per Andrea, invece, l'ingresso dovrebbe essere libero: «Non è vero, come dicono, che non ci sono aule e laboratori per tutti. Alla Sapienza, almeno, le aule erano piene i primi giorni, già alla seconda settimana si sono svuotate. Sicuramente la situazione sarà più complicata per i laboratori, ma c'è una selezione naturale. Tanti ragazzi si arrendono presto e solo coloro che sono motivati continuano».

Avete avuto problemi con gli altri studenti per il fatto di essere "ricorsisti"?

«I primi giorni c'è stato chi mi ha accusato di avere rubato posti a chi aveva superato il test con un punteggio migliore, ma ho cercato di spiegare che non funziona così: la nostra ammissione non va a penalizzare gli altri perché il Consiglio di Stato ha dichiarato che i posti disponibili dovevano essere molti di più».

Come vi sentite adesso?

«Felice. Il test mi stava rubando un sogno. C'è stato un momento in cui ho pensato di rimanere a Biologia per prendermi il pezzo di carta, ma poi ho pensato che non fosse giusto: io voglio diventare un chirurgo. Finalmente posso iniziare a studiare per arrivarci», conclude Alessia. «Sono sollevato, questo è quello che voglio fare e posso iniziare a provarci», ha aggiunto Andrea.

La mappa dei ricorsi e delle vittorie

Secondo quanto riporta Consulcesi, il 42% dei candidati riammessi grazie al loro ricorso proviene dal Nord, il 31% dal Centro e solo il 26% dal Sud. Le città più interessate dalla pronuncia del Consiglio di Stato sono Roma (con il 13% di studenti riammessi), Milano (9%), Bologna (8%) e Napoli (7%). La maggioranza dei riammessi è donna (il 56%), a conferma del fatto che la professione di medico è sempre più femminile.

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(Foto Credits: Pixabay)
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